I nostri lettori ricorderanno il caso di Bennardo Raimondi, l’artigiano di Palermo vittima di usura, rimasto solo dopo avere denunciato i “cravattari”, che aveva deciso di vendere un rene per curare il figlio disabile. Ce ne siamo occupati nel numero 9 del 9 marzo scorso. In conseguenza del nostro servizio, sono state avviate non poche iniziative a favore dell’artigiano. Dopo il nostro primo appello si sono mobilitate associazioni antiracket di tutta Italia e il vicepresidente della Provincia Pietro Alongi. E' stato così possibile eseguire un primo intervento chirurgico sul piccolo Tonino. Raimondi rende testimonianza della sua storia e dell'importanza di denunciare nelle scuole e negli agriturismi di don Ciotti, presidente di Libera, dove fa anche dimostrazioni di lavorazione della ceramica. Adesso "nell'attesa..." sta pensando di organizzare una sottoscrizione per la seconda operazione del bambino.
Purtroppo, come molti avranno appreso dalla cronaca di questi giorni, un’ulteriore odiosa conseguenza sono state le minacce rivolte all’artigiano e al nostro Direttore responsabile, Michele Guccione.
Le indagini stanno facendo il loro corso per assicurare alla giustizia gli autori delle intimidazioni. A noi preme sottolineare i numerosi messaggi di solidarietà rivolti al collega ed amico Michele Guccione e a Bennardo Raimondi. Tra gli altri, quello del sindaco Diego Cammarata, del Presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti, e dell’assessore alla Legalità, antiracket e antiusura, Pietro Alongi, del Vice Presidente della Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, del Presidente della Confindustria Trapani, Davide Durante, di Sergio Cappello, Presidente dei Giovani Imprenditori della Confindustria Sicilia, del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Franco Nicastro, della F.N.S.I. e dell'Associazione Siciliana della Stampa, dell'UNCI, del CdR de La Sicilia. Nel nostro sito web (www.nellattesa.it) sono pubblicati i messaggi di solidarietà e la rassegna stampa dedicata al grave episodio.
La nostra Associazione, editrice del settimanale omonimo, subito dopo aver appreso la notizia, ha diramato il seguente comunicato stampa:
“L’odioso avvertimento inviato a Bennardo Raimondi e al nostro Direttore Michele Guccione è l’ennesimo atto di intimidazione nei confronti di chi desidera solo lavorare onestamente in una terra fin troppo funestata da gravi episodi di violenza. Solo pochi giorni fa la Palermo pulita (per fortuna, la stragrande maggioranza della popolazione) ha ricordato l’assassinio di due paladini della giustizia, immolatisi nella lotta alla mafia, segno evidente di una volontà precisa, quella, cioè, di volersi scrollare dalle spalle il pesante giogo di un odioso retaggio di soprusi e violenze che hanno impedito alla nostra terra di crescere. Il giornale ‘nell’attesa…’, da sempre schierato a difesa di quei valori di onestà, e integrità morale indispensabile corollario per una società pulita e operosa, esprime piena solidarietà a Bennardo Raimondi e a Michele Guccione in questo difficile momento e invita gli inquirenti a far piena luce sul grave episodio, assicurando gli autori alla giustizia”.
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