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L'insonnia sveglia anche la bocca | |||
di Rita Coniglio - e-mail | |||
In questi ultimi decenni, la stagione estiva ha raggiunto temperature elevatissime. Questo fatto induce ad ansia, nervosismo, insonnia, stress e, a volte, a depressione da "mal d'estate". Questo circolo vizioso porta spesso a ricorrere ai farmaci o, addirittura, ad incrementarli. In particolare, le benzodiazepine, (valium/lexotan) sono la categoria più utilizzata. La causa viene attribuita alla modificazione del ritmo sonno-vegliache comporta maggiore irritabilità. Gli effetti collaterali di tali farmaci possono coinvolgere anche il cavo orale. Sono legati alla soggettività e alla dose assunta. Tra i più frequenti e comuni sono: l'ipertrofia gengivale, cioè l'aumento di tessuto gengivale (non legato a fattori infiammatori) che induce a limitare le norme d'igiene domiciliare e ad un disagio funzionale ed estetico; la secchezza delle mucose, dovuta ad assenza salivare, che causa irritazioni a carico della bocca e la rende suscettibile di infezioni, soprattutto funginee, come la candida e difficoltà alle normali funzioni; il bruciore orale o "sindrome della bocca che brucia", che può essere localizzata sulla lingua (glosso pirosi), o diffusa (stomatopirosi). Altro effetto è legato alla percezione dei sapori, che vengono alterati o, addirittura, persi. In genere, siamo noi igienisti dentali che identifichiamo queste sintomatologie. Il nostro compito è quello di invitare il paziente a rivolgersi allo specialista e di sottoporsi ad un protocollo di mantenimento professionale d'igiene orale, al fine di evitare i danni di questi effetti. |
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