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Tuo figlio va male a scuola? Forse ha problemi di relazione | |||
di Viviana Cinque - e-mail | |||
"Se il bambino è libero di fare ciò che gli piace e non ciò che piace ai genitori, allora crescerà più sicuro e non sarà costretto a sperimentare inutili frustrazioni". Parola di Monica D'Addelfio, pedagogista clinica da anni impegnata nell'ambito dell'intervento di aiuto per soggetti in età pre-scolastica e scolastica. Il suo approccio, frutto di studi e di un master frequentato all'ISFAR di Firenze fondato e diretto dal professore Guido Pesci, è indirizzato al vasto panorama dei bisogni della persona e al loro soddisfacimento attraverso modalità educative capaci di ripristinare nel soggetto nuovi equilibri e abilità nel vincere ostacoli e ogni disagio psico-fisico e socio-relazionale. "Da quando ho cominciato ad esercitare - racconta D'Addelfio - ho seguito una ventina di casi di bambini con difficoltà della sfera relazionale che, inevitabilmente, avevano delle ripercussioni sul rendimento scolastico. La richiesta dei genitori, però, è quasi sempre limitata all'andamento a scuola. Ciò che viene spesso ignorato o sottovalutato è ciò che vi soggiace, ovvero un problema della sfera relazionale che, se trattato, riporta in linea tutto il percorso evolutivo della persona, reinquadrando anche il suo rendimento scolastico. E' il caso ad esempio di S., una bambina di 10 anni arrivata al mio studio per una difficoltà di scrittura. Dopo aver lavorato sulla sua espressività attraverso i giochi, l'uso del colore e infine la scrittura, il suo problema grafico è notevolmente migliorato, la sua scrittura è diventata comprensibilissima e di conseguenza il suo livello di autostima si è innalzato". La finalità principale dell'operato di Monica D'Addelfio è quella di educare nel senso più ampio del termine, "accompagnare la persona - spiega - in un cammino di scoperta di sè, di riconquista e risveglio delle sue qualità affinché vengano alla luce le abilità, le predisposizioni, i talenti di cui ognuno di noi è portatore fin dalla nascita". La metodologia della pedagogia clinica, infatti, si fonda sull'importanza della globalità della persona puntando non solo alla rivelazione e all'espressione di risorse, ma, soprattutto, al loro potenziamento. Lavorando nel suo studio di via Costantino Lascaris 18 soprattutto con bambini, per scelta personale, la dottoressa D'Addelfio utilizza tutta una serie di tecniche e metodologie che vedono nella libera espressione il punto di forza. Espressività che può essere potenziata grazie all'uso del colore, dei burattini, del disegno. |
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