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Invalidi per malattia psichica | |||
di Eugenio Scotto Di Tella - Avvocato | |||
L'indennità di accompagnamento è un sostegno economico statale pagato dall'inps che può essere erogato alle persone nei cui confronti sia stata accertata un'affezione, fisica o psichica, da cui è residuata un'inabilità totale e che si trovano nell'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognano di un'assistenza continua. Questa prestazione viene riconosciuta anche alla persona affetta da una malattia psichica che sia in grado di camminare, mangiare da solo "se si trova però nell'impossibilità di organizzarsi autonomamente per la sopravvivenza" (sentenza della Corte di Cassazione n.667 del 2002). La "malattia psichica", considerata come presupposto per il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento, era stata in un primo momento interpretata restrittivamente, poiché ne erano esclusi i soggetti affetti da malattie psichiche definite "pure", primarie o essenziali, come gli schizofrenici, o tutti coloro la cui affezione non derivasse da un deficit organico. La suprema Corte ha successivamente offerto un'interpretazione più estesa, riconoscendo il diritto a tale prestazione al malato psichico "qualunque sia la natura della malattia". |
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