anno 4
n. 15
20 aprile 2009
sommario


PRIMA 
- EDITORIALE
Screening al seno: sbaglia chi fa o chi non fa? (di Michele Guccione)
- PUNTI DI VISTA A volte è buona sanità… 
a volte no 
(di Diego Fabra)

pag. 2: MEDICINA
-
Donne: mantenersi giovani con la “cosmeceutica” Dalla natura una linea di prodotti per curare la pelle
- Centotrenta milioni di euro ai Distretti socio-sanitari

pag. 3: MEDICINA
- Nozze d'argento contro la fibrosi cistica (di Giusy Egiziana Munda) 

pag. 4:  PROBLEMI SOCIALI
-
Tuo figlio va male a scuola? Forse ha problemi di relazione(di Viviana Cinque) 
- Coop Fenice: case-famiglia per minori maltrattati  (di Mariella Falzone) 
- Quando i beni di prima 
necessità diventano un lusso
(di Viviana Cinque) 

pag. 5:  MEDICINA
- Samo, un modello di ospedalizzazione 
domiciliare per il malato oncologico
(di Alessandra Gualdani)
- L'importanza della psico-oncologia nell'aiuto al malato terminale (di Angela Ganci)
- Complicanze alla bocca 
nel paziente terminale
(di Rita Coniglio) 

pag. 6: RUBRICHE 
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE 
- L'ANGOLO DELL'AVVOCATO
Invalidi per malattia psichica  (di Eugenio Scotto Di Tella)
- MANGIARBENE Le fave, ricche di potassio (a cura dello Studio Nutrizione e Dietetica)
- Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?

- Farmacie di turno

pagina 4 - PROBLEMI SOCIALI
Coop Fenice: case-famiglia per minori maltrattati 
di Mariella Falzone - Assistente sociale - e-mail

E' costantemente alla nostra attenzione il fenomeno dell'abuso e del maltrattamento familiare che ci coinvolge non solo nel caso degli episodi di cronaca che culminano in irreparabili tragedie familiari, ma anche quando ci accorgiamo della debole risposta delle Istituzioni. Ciò sollecita in noi un certo disagio e imbarazzo, soprattutto in considerazione dei dati allarmanti che riguardano la crescita del fenomeno in un momento di grave crisi sociale ed economica.
Partendo dall'osservazione del panorama nella città di Palermo, sin dal 1996 la cooperativa Fenice si è occupata delle persone più fragili e indifese, di problemi legati all'infanzia e all'adolescenza, alla devianza sociale.
Nel 1997 è stata creata la prima casa-famiglia, La Culla di Alice, che ospitava bambini in stato di abbandono della fascia di età 0-5 anni.
Da questa prima esperienza sono successivamente nate altre comunità per minori: il CABAM nel 1998 e Penelope nel 2002, per bambini da 6 a 12 anni, vittime di abusi sessuali e/o maltrattamenti. Sono state poi sviluppate nel tempo diverse iniziative progettuali di ricerca - interventi che hanno consentito una conoscenza approfondita delle problematiche minorili. A tutt'oggi La Culla di Alice ospita minori di Palermo e provincia da 0 a 5 anni.
Enza Sottile, Assistente Sociale, Presidente del CABAM racconta l'esperienza di due anni di attività.

Da quando esiste il CABAM? 
Già dal 1998 esisteva come progetto della cooperativa Fenice, da due anni gli operatori hanno costituito l'Associazione.

Quanti minori ospita? 
Un massimo di 8 minori provenienti da Palermo e provincia.

Quanto tempo mediamente trascorre prima che il minore possa ritornare nella propria famiglia, o possa essere avviato in suo favore un affidamento familiare? 
Il tempo di permanenza è legato ai progetti realizzati prevalentemente in collaborazione con il GOIAM (Gruppo Operativo Interistituzionale Abuso e Maltrattamento), il Tribunale dei minori, i Servizi territoriali. Comunque è indispensabile che il minore ritrovi da subito un ambiente di vita sano e un clima sereno e accogliente.

Quali figure professionali sono presenti all'interno del CABAM ?
Vi sono 1 psicologo, 5 educatori, 1 ausiliario. Molti degli operatori sono membri dell'associazione.

Sotto il profilo economico vi sono difficoltà?
Siamo pagati con un ritardo di almeno un anno e, com'è comprensibile, la continuità di presenza all'interno della casa è fondamentale, proprio per le implicanze relazionali e affettive che ne derivano.
Come pensate di affrontare la situazione? 
Ci siamo costituiti in comitato con altre realtà del privato sociale. 

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