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L'importanza della psico-oncologia nell'aiuto al malato terminale | |||
di Angela Ganci - Psicologa psicoterapeuta, mediatrice familiare e-mail | |||
Giovane campo di intervento della psicologia, la psico-oncologia è un'area di "collegamento" tra l'oncologia medica e la psicologia nell'approccio al paziente con tumore, alla sua famiglia e all'équipe che di questi si occupa. Curare un paziente oncologico, infatti, significa guardare alla malattia organica, ma soprattutto alle conseguenze psicosociali del cancro: reazioni di rabbia, tristezza, mancanza di concentrazione, perdita di appetito, con una netta tendenza all'isolamento sociale. Si assiste ad un rifiuto del corpo, vissuto come minaccioso ed inutile, perchè malato, e ciò non consente di utilizzare le energie psicofisiche necessarie alla cura. Attraverso un "lavoro di sostegno" che fornisca una relazione stabile e rassicurante con i medici, gli operatori ed i familiari, la psico-oncologia aiuta a fronteggiare lo scoraggiamento scatenato dalla paura di poter più ritornare ad una vita dignitosa, che spesso persiste anche alla fine di lunghe e pesanti terapie. |
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