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Il ruolo dell'animazione nelle case di riposo per anziani |
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di Angela Ganci - Psicologa psicoterapeuta, mediatrice familiare - e-mail | |||
L'invecchiamento, fase inevitabile nel percorso della vita, è accompagnato da cambiamenti, che influenzano sia lo stato psichico che le relazioni sociali. L'avanzare dell'età determina, spesso, difficoltà di concentrazione, di memoria e sentimenti di disorientamento e depressione, accompagnando la perdita del ruolo sociale di lavoratore e quello educativo di genitore. Per gli anziani che, per vari motivi si trovano a vivere nelle case di riposo, la situazione si complica: il fatto di vivere in un ambiente non familiare richiede di creare nuove abitudini e d'instaurare nuove relazioni con gli operatori e gli altri ospiti della casa. Al fine di salvaguardare la continuità di vita dell'anziano, non relegandolo al ruolo di ex-lavoratore, ex-padre, ex- marito, ma valorizzandolo per quello che ancora può dare a se stesso ed agli altri, risulta essenziale la presenza di personale specializzato che, utilizzando tecniche di animazione, svolge importanti funzioni. Attraverso l'uso di continue stimolazioni,costituite, per esempio, da disegni da colorare o da giochi di gruppo, si "allenano" la memoria e la concentrazione e, nello stesso tempo, viene favorita la socializzazione. Inoltre, mediante attività di laboratorio e la videoregistrazione delle attività quotidianamente svolte, si accresce il senso di appartenenza al nuovo ambiente, evidenziando il contributo che ciascuno può fornire alla vita in comune. Infine, resta da sottolineare il ruolo dell'animazione nel mantenere rapporti positivi con i familiari, non sempre sufficientemente presenti nella quotidianità del parente e con i servizi sociali, le associazioni di volontariato, i medici che operano sul territorio al servizio della collettività. |
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