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pagina 1 - EDITORIALE | |||
Natale di crisi, Natale di cuore | ||||
di Michele Guccione - e-mail | ||||
Guardandoci attorno, vediamo solo segnali di crisi. La produzione industriale non cresce perchè i negozi non fanno ordinativi per i regali di Natale. Del resto, chi può permettersi di acquistare? Sommersi da tasse e debiti, molti di noi hanno perso o rischiano il lavoro, è sempre più difficile trovare "lavoretti". La crisi colpisce tutti e il reddito per portare avanti una casa si assottiglia. Quest'anno non faremo viaggi costosi e non spenderemo 200 euro a testa per veglioni luculliani. Riscopriremo il gusto di organizzare a casa riunioni di famiglia e di scambiarci sotto l'albero doni, anche se più scarsi del passato. Già, chi l'ha detto che il regalo deve essere utile, o deve per forza essere quello che desideravamo? Ci hanno convinto di questo i maghi del consumismo. Ci informiamo sui desideri del destinatario, che "spara" i comandi della moda: l'ultimo telefonino o I-pod, il videogioco uscito per Natale, e così via. Ma non ci avevano insegnato, i nostri saggi genitori, che quello che conta è il pensiero? "Ti ho pensato", e questo dovrebbe rendere felici. L'amicizia e l'affetto si basano su questo e non sulla soddisfazione dei bisogni. La colletta del Banco Alimentare ci ha ricordato che mentre sprechiamo montagne di cibo che gettiamo perchè scaduto o andato a male, ci sono centinaia di migliaia di nostri fratelli che in Sicilia non possono mangiare. Ospedali e case di riposo saranno pieni di anziani e poveri che si ricoverano per non morire di freddo o di fame. Prima di spendere soldi per la nuova borsa griffata "che non può mancare nel guardaroba", o per stupidi giochi o accessori, pensiamo a loro, con il cuore, ma anche con gesti concreti. Vi avevo invitato ad acquistare olio da Giuseppe Martorana, rovinato dalle banche, e sono felice che già qualcuno lo ha fatto (cell. 388/3659420 mail
martoranagiuseppe@virgilio.it). |
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