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pagina 2 - SOLIDARIETA’ | |||
Una “casa” per restituire il sorriso ai piccoli emarginati |
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di Franca Barra - e-mail | ||||
Un campo scuola può diventare progetto di vita. Ne è la testimonianza vivente un drappello di ex giovani dell'Azione Cattolica di Palermo per i quali la vita, dopo l'estate 1998, non è stata più la stessa. Quel periodo di convivenza per scoprire la propria vocazione sul tema "Apriti Cuore" è diventato l'inizio della loro scommessa: uno stile di vita aperto alla condivisione. Nasce da quell'esperienza l'associazione Apriti Cuore Onlus, con lo scopo di creare una realtà innovativa nel panorama dell'impegno sociale a Palermo, offrendo la possibilità di vari servizi (case famiglia, centri sociali per minori, corsi di formazione professionale in materia sociale). Quei giovani hanno preso in mano la loro vita e l'hanno spesa per i "piccoli" e gli ultimi, creando un'impresa sociale che dopo dieci anni conta 60 operatori, 40 volontari, 39 soci. La storia di questa sfida combattuta e vinta è raccontata nel libro "Il cuore in testa", di Alessandra Turrisi, Giuseppe Mattina e Lucia Lauro, edito da Navarra (p.127, 10 euro), per la collana AlleGati della rivista SottoTraccia. Il volume contiene anche un reportage fotografico di Salvatore Pipia. E' un viaggio attraverso i vissuti di operatori, volontari, minori, che in questi anni hanno condiviso tempo e passione, successi e delusioni. Il primo frutto di questo rinnovato impegno è Casa Federica, una comunità alloggio per minori dai dieci ai quattordici anni, inaugurata il 14 ottobre 1999 e dedicata a un giovane "angelo", Federica, morta di leucemia a otto anni che nel suo diario aveva scritto: "Il mio desiderio più grande è che tutti i bambini del mondo abbiano una famiglia". Ed è proprio una famiglia quello che trovano i bambini che giungono a Casa Federica e a Casa Salvatore, la comunità "gemella" per i piccoli, da 6 a 10 anni. Si tratta di minori abusati, maltrattati, con profondi traumi relazionali alle spalle, traditi dalle persone a loro più vicine e che per prima cosa devono ricominciare a fidarsi degli adulti. Ma lo spirito di Apriti Cuore si è moltiplicato. Negli anni si è aperto ai disabili con il Centro anch'io, in piazza Origlione, nel cuore dell'Albergheria, un luogo di accoglienza e integrazione dei minori diversamente abili e dei ragazzi provenienti dal quartiere circostante, poi raddoppiato per far posto anche agli adulti disabili. Ma oltre al centro diurno è nata anche una comunità residenziale per i disabili privi di supporto familiare, Casa anch'io "Riccardo Piccione". E poi Apriti Cuore ha incontrato gli immigrati. Per mettersi in contatto con l'associazione è possibile telefonare allo 091.6167330 o inviare una mail a info@apriticuore.it. |
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