Quello estivo è il periodo dell'abbandono, fortemente sentito dagli anziani più che negli altri periodi dell'anno: i familiari hanno bisogno di godersi le ferie dopo un anno di lavoro, la città si svuota, molte attività commerciali chiudono,neanche il conforto della vicina di casa, anche lei partita per le vacanze. L'ausilio delle strutture specializzate (case di riposo e assistenza domiciliare), proprio in questo periodo, assume un ruolo chiave.
Ma cosa si prevede per l'estate 2009 appena iniziata?
Servizio diurno in casa di riposo per gli anziani che, prelevati dalle proprie abitazioni dal personale della struttura, vengono portati nel pensionato, per poi essere riaccompagnati a casa la sera.
Questo è il servizio, offerto dalla casa di riposo "Saggezza" sita in via Autonomia Siciliana 109 (recapito telefonico 0917300269, numeri di cellulare 329 1531251 - 347 06 85793), che ci viene descritto dalla titolare, Rosalia Norfo.
Ci parli del suo progetto di assistenza per questa estate…
"La mia idea è quella di offrire un servizio diurno agli anziani che, accompagnati dai familiari o prelevati dal nostro personale, starebbero qui dal mattino fino alla sera per trascorrere la giornata in compagnia ed essere accuditi e seguiti nell'igiene personale e del vestiario, nell'alimentazione. In pratica, casa loro servirà solo per dormire. Si tratta di un servizio per gli ultrasessantacinquenni che, in genere, non pensano tanto a divertirsi, ma, soprattutto, hanno bisogno di stare in compagnia e di essere accuditi. La nostra presenza (spesso nel terrazzo a parlare con loro o a cantare) è il loro intrattenimento preferito, senza contare che si tratta di una presenza pronta ad ascoltarli e a comunicare con loro".
Quali sono gli elementi che fanno la differenza e rappresentano i punti di forza della sua attività?
"Gli spazi esterni che, anche se piccoli, secondo me, sono indispensabili. In questa struttura mi sono innamorata del terrazzo, che rappresenta un'area all'aperto da sfruttare. La mia soddisfazione è vederli sereni e compiaciuti lì fuori seduti a godersi l'aria, l'azzurro del cielo , le loro conversazioni, o,come adesso, a recitare il rosario. Sono felice che vivano questo spazio. Ero poco più che ragazza - ci dice - quando, trovandomi ad Ivrea, ho visto alcuni mini appartamenti a schiera dai cui balconi si vedevano affacciare soprattutto anziani che si godevano l'aria, il sole e le loro piante. Si trattava di una struttura specializzata nell'accoglienza ai pensionati. Ho desiderato anch'io di poter vivere un giorno in quel modo la mia vecchiaia".
E' così che intende l'attività di una casa di riposo?
"Molte case di riposo sembrano più ghetti nei quali posteggiare l'anziano. Invece, dev'essere un luogo in cui ritirarsi a passare serenamente la propria vecchiaia, dove trovarsi bene come a casa propria e senza essere soli. Perché non si deve essere felici d'invecchiare? Ho trascorso tutta la vita a lavorare e voglio pensare con serenità alla vecchiaia. Il problema dell'emarginazione dell'anziano è che non si sente più utile ed importante. Nella mia attività tutto dev'essere in funzione e a misura di anziano: gli spazi interni come quelli esterni".
Da quale esperienza parte Rosalia Norfo?
"Vengo da una pluriennale esperienza di assistenza domiciliare, nella quale ho messo in pratica e sviluppato il mio modo di vedere questo ruolo delicatissimo che poi ho trasferito in questa casa di riposo. Un'attività complessa e delicata nella quale mettere in pratica una serie di interventi che qualificano, come due mondi differenti, le mie esperienze professionali".
Perché due mondi differenti?
"La casa in cui vive l'anziano porta i segni del suo vissuto. Tutto nell'appartamento lo è per suo volere e risponde alle sue esigenze. Quando l'anziano arriva in una casa di riposo - che tiene conto delle esigenze della collettività - le sue passano in secondo piano. E' importante, comunque, che egli trovi risposta ai suoi bisogni. Spesso si tratta di piccole cose che, però, fanno sì che si senta a casa sua. E' grazie a queste particolari attenzioni che si sentono tenuti in considerazione e hanno la conferma che la nostra attenzione verso di loro è costante. In una persona anziana lo spirito di adattamento viene meno, bisogna, dunque, aiutarla a trovare un ambientamento piuttosto che un adattamento".
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