C'è tanta confusione e preoccupazione sul tema "febbre suina" che sta riempendo le cronache di quotidiani e televisioni in queste ultime settimane. Per portare sicurezza e serenità tra i nostri cittadini ne parliamo con la Dott.ssa Annalisa Guercio, dirigente veterinario e direttore dell'area diagnostica virologica dell'Istituto di Zooprofilassi Sperimentale per la Sicilia.

Si parla tanto di influenza suina, ma ci siamo chiesti qual è lo stato di salute dei maiali? 
"Stanno assolutamente bene. Non è adeguato parlare, tanto in Messico quanto Italia, di infezione suina. E' pur vero che in Messico il virus di cui si sta tanto parlando in questo periodo, ha preso origine dalla specie suina, ma questo è ciò che accade per molti altri virus influenzali e non ci si è allarmati così tanto.
Il nome che gli è stato dato non ha alcuna attinenza con i maiali, l'infezione, infatti, non è specifica per essi.
La malattia esiste,ma è più un problema dell'uomo e come tutte le infezioni influenzali si trasmette per contagio attraverso le vie respiratorie (tosse, sternuti, ecc.). Ecco che per noi il termine di "influenza suina" è assolutamente inadeguato.
Nel caso, per esempio,dell'influenza aviaria, di cui si è parlato tanto qualche anno fa, il ceppo virale non colpiva l'uomo, ma riguardava strettamente i volatili. I casi occasionali di morte umana che ci sono stati erano quelli che hanno avuto un contatto importante con la specie infetta.
L'attuale influenza può, invece, arrivare in Italia solo attraverso i viaggiatori e non tramite i maiali.

Per garantire la sicurezza del non contagio cosa consiglia?
Laddove la malattia è presente, in Messico per esempio, sono stati chiusi molti ambienti pubblici (scuole, aeroporti, esercizi pubblici) al fine di ridurre ed evitare i pericoli di contagio. Inoltre è consigliato, soprattutto nei paesi esposti maggiormente al rischio contagio, l'uso di mascherine che, pur non eliminando il pericolo, può contribuire a ridurlo, e di farmaci antivirali, utile anche nei casi di soggetti che sono venuti a contatto con persone infette. Stessa cosa però non è consigliabile in situazioni di normalità. L'attenzione di noi medici veterinari, che ci occupiamo di igiene pubblica e sanità, è rivolta ad assicurare che la carne suina sia sana. Non vi è, infatti, alcun rischio di carne suina potenzialmente infetta. Per ciò che attiene all'influenza "suina" l'OMS sta monitorando i casi sicuri di persone morte per via del ceppo virale H1N1 (questo il nome del virus in questione).
Come spesso capita in queste circostanze, un po' per la carenza di strumenti diagnostici efficienti, un po' per via della scarsa efficienza dei network sanitari in Messico, diversi casi di morte sospette sono stati, negli ultimi tempi, erroneamente attribuiti al virus.

Com'e la situazione in Italia?
Sono predisposti piani nazionali di controllo per tutti gli animali di interesse zootecnico, da cui deriva la garanzia dell'assoluta sicurezza delle carni che arrivano sulle nostre tavole. Il nostro istituto, grazie all'esperienza, acquisita attraverso lo studio dei virus influenzali degli animali, è dotato di personale altamente specializzato e di attrezzature diagnostiche eccellenti che consentono di eseguire diagnosi approfondite sugli animali.