Vivere con la consapevolezza che con la solidarietà si aiuta e ci si può aiutare. Questo è il motto che caratterizza l'Associazione Johnatan che da vent'anni opera nel difficile quartiere di Santa Rosalia, zona dove (come, purtroppo, capita troppo spesso a Palermo) soprattutto i più piccoli hanno maggiori difficoltà di inserimento sociale. 

I casi sono tanti, sarebbe difficile raccontarli tutti, ma descriverne qualcuno potrebbe essere sicuramente di grande aiuto. Per esempio, la storia di R, bambina di quarta elementare, che ancora ha enormi difficoltà a leggere e scrivere, con una realtà familiare a dir poco tragica: sei dei suoi otto fratelli sono stati portati via dagli assistenti sociali per evidenti carenze all'interno delle mura domestiche. Attraverso l'associazione e il laboratorio del dopo-scuola (che da poco si occupa di questo caso), si sta cercando di aiutare la bambina, protagonista di questa drammatica storia, ma la strada è ancora lunga e tortuosa. Ancora più esemplificativa è la storia di due sorelline, M. e P., che da poco vivono con la nonna e il padre dopo essere state abbandonate dalla madre non molto tempo fa. 

Per gli operatori dell'associazione riuscire a colmare un vuoto così grande è praticamente impossibile, ma, grazie all'aiuto della nonna e dello staff di "Johnatan", anche loro potranno guardare al futuro in modo più ottimistico. Natural-mente, ci sono anche belle storie da raccontare, storie di integrazione sociale, storie di recuperi dove bambini e ragazzi adolescenti anziché intraprendere la più semplice via della delinquenza o dell'ignavia, sono riusciti ad assicurarsi un futuro grazie all'attività dell'associazione. 

Un'attività che, come quella di tante altre strutture di volontariato palermitane, deve combattere ogni giorno una dura battaglia contro realtà sociali degradate, sporcizia, ignoranza, soprusi, violenze, ma sempre con l'importante obiettivo di mettercela tutta perché tutti abbiamo diritto ad un futuro migliore, o, almeno, alla possibilità di averlo.