Un'imbarcazione a vela in fibra di vetro e resina poliestere isoftalica realizzata da persone che vivono condizioni di marginalità ed esclusione come tossicodipendenti in trattamento terapeutico, ex tossicodipendenti alla fine di un programma riabilitativo ed ex detenuti. 
È "Azzurra 600", barca estremamente leggera e resistente in grado di essere armata e governata interamente da un equipaggio composto da quattro diversamente abili più un istruttore. Il progetto, che è stato solo il primo di una idea più a lungo raggio che dovrebbe portare in tempi rapidi alla creazione di una piccola flotta, è stato realizzato nel cantiere nautico creato e gestito dalla Cooperativa sociale Azzurra in collaborazione con il Dipartimento dipendenze patologiche dell'Ausl 6. 

Hanno partecipato all'iniziativa "Azzurra 600" anche il Comitato italiano paraolimpico, la Provincia e la stessa Lega Navale. 

Tante le iniziative d'inclusione sociale portate avanti dal "Cantiere Nautico Azzurra Scuola Lavoro" all'interno dei programmi gestiti con le quote regionali del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga. 

Su tutti, la progettazione e realizzazione di piccoli complementi di arredo in plexiglass grazie ad un settore dedicato al design ed alla modellistica in vetroresina; un corso di formazione nel settore del marketing e della commercializzazione per avviare percorsi di vendita dei prodotti del cantiere. 

Una nuova via per dare ancora più impulso al cantiere. "L'Ausl 6, mantenendo nel suo trattamento aspetti sanitari, ha creduto molto nell'inclusione sociale lavorativa come forma di recupero - spiega il direttore generale Salvatore Iacolino -. Persone che in passato hanno avuto qualche problema possono sentirsi parte di un progetto positivo. 
Sono nati, così, programmi di grande valenza sociale. Siamo molto soddisfatti - conclude - di tutto quello che è stato fatto e siamo già proiettati al futuro. Continueremo a dare forza a iniziative decisamente importanti grazie al cantiere nautico".