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L’ANIO, un aiuto per 19.000 casi l’anno | |||
di Girolamo Calsabianca - Presidente dell'ANIO - presidenzanazionale@anio.org | |||
Un incidente positivo. Lo chiamo cosi per leggere il lato positivo di una svolta nella vita. Era il 15 maggio del '99, quando un incidente stradale mi causò fratture che richiedevano un semplice intervento di chirurgia ortopedica. Ma non tutto è andato come si pensava. L'intervento, fatto da noti ortopedici palermitani, fu esemplare, ma il proseguimento fu catastrofico. Forse, la sala operatoria non era adeguatamente bonificata, o i percorsi post-operatori erano ad immagine e somiglianza a quelli di oggi. Fatto sta che la frattura si è infettata ed ho contratto l'osteomielite. La complessità specifica della patologia e la disinformazione causarono un accanimento da parte degli specialisti, fino a mettere a serio rischio la mia stessa vita. Avevo solo perso tempo e sprecato un patrimonio offerto a chi della salute fa un campo di clientela da falciare. Ci siamo avvalsi (grazie alla fondante associazione) di specialisti operanti nei centri di eccellenza per le infezioni ossee: Istituti Codivilla Putti di Cortina D'Ampezzo (Belluno), Ospedale Santa Corona di Pietra (Savona), Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna, Istituto Maria Adelaide di Torino), un vero e proprio coagulo di esperienze professionali che ad oggi rappresentano il "Golden standard" nel campo delle infezioni osteo-articolari. L'ANIO oggi è in grado di fornire tutto il sostegno necessario al malato per raggiungere i posti di cura e per affrontare le difficoltà per il suo percorso di recupero. Oggi con orgoglio dichiaro di far parte dell'ANIO: in dieci anni è diventata un'organizzazione che in Italia fa sentire la sua voce. ANIO è composta da migliaia di italiani che hanno in comune la sofferenza e con grande umiltà chiedono che il sistema sanitario restituisca loro il diritto di curarsi. In questi anni abbiamo condotto numerose battaglie ed abbiamo portato a casa altrettante vittorie. Grazie all'impegno e alla dedizione che non ci hanno mai abbandonato, posso dire che le istituzioni cominciano a prendere atto di un grave problema sanitario e sociale che si può ridurre solo osservando le regole e i protocolli di sterilita e, ancor di più, condividendo le linee guida comuni sulla diagnostica e sulle terapie. Quest'ultima sembra una meta vicina, visti i continui scambi e sensibili dialoghi che intercorrono con il Ministero della salute. Siamo in attesa a giorni di ufficializzare un tavolo tecnico che condivida le linee guida sulle infezioni osteo-articolari. Questo è un importante obiettivo che, a nostro parere, ridurrà sicuramente i 19.000 casi annui che si annoverano tra gli affetti di questa devastante patologia. La messa a regime delle linee guida nazionali potrà mettere la prima pietra al progetto in rete degli ospedali per il consulto on-line con i centri di riferimento finalizzato alla cura delle infezioni ossee, mettendo un freno ad una emorragia sociale evitabile. |
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