anno 4
n. 16
27 aprile 2009
sommario


PRIMA 
- PUNTI DI VISTA
Quando la scienza fa miracoli (di Diego Fabra)

pag. 2: PROBLEMI SOCIALI
-
Sogna ragazzo, sogna: dai giovani di Brancaccio un messaggio forte per il riscatto dalla mafia (di Francesco Trupia)
- Storie di piccole vittime del degrado sociale (di Marco Ceraulo)

pag. 3: MEDICINA
- Un deposito di tessuto ovarico per salvaguardare dall'infertilità le donne affette da tumore  (di Viviana Cinque) 
- La sterilità e la coppia: uomo e donna reagiscono diversamente. Il ruolo della consulenza psicologica  (di Angela Ganci ) 

pag. 4:  MEDICINA
-
Nuove tecniche per combattere le infezioni osteomielitiche. Ma in Sicilia la strada è ancora lunga per non amputare (di Giusy Egiziana Munda) 
- L’ANIO, un aiuto per 19.000 casi l’anno  (di Girolamo Calsabianca ) 
- Gli angeli custodi dell'ANIO 

pag. 5:  MEDICINA
- L'acqua, strumento per la crescita e lo sviluppo 
del bambino: l’importanza dei corsi di nuoto
(di Francesco Trupia)

pag. 6: INIZIATIVE
 - “Azzurra 600”, una barca per far veleggiare i disabili(di Francesco Trupia)
- Consigliati

pag. 7: INIZIATIVE
-
La Sagra del carciofo a Cerda, non solo degustazione, ma storia, folklore e spettacolo  (di Pierpaolo Maddalena )
- Concorso letterario "Inventa il tuo mondo ideale"
- Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?

- Farmacie di turno

pagina 5 - MEDICINA
L'acqua, strumento per la crescita 
e lo sviluppo del bambino: 
l’importanza dei corsi di nuoto
di Francesco Trupia - trupia72@libero.it

L'acqua rappresenta da sempre uno stimolo per la crescita e lo sviluppo psico-motorio del bambino. L'acquaticità, cioè la fase di familiarizzazione e ambientamento, costituisce da tanto tempo un passaggio chiave per fargli acquisire un arricchimento degli schemi di postura, modi diversi di spostamento, un controllo respiratorio adattato alle nuove esigenze, libertà di movimento e allargamento esplorativo.

La respirazione, l'apertura degli occhi in acqua, il galleggiamento e l'avanzamento sono le fasi più importanti dai 2 ai 6 anni. Fino ai 2 anni è importante la presenza della mamma, in acqua o a bordo vasca, al fianco di un istruttore. Un corso dura circa nove mesi, da svolgere essenzialmente in una piscina di 10 metri per 5, e non bisogna avere fretta. Non ci sono scorciatoie per insegnare al bambino a stare in acqua e a immergersi. 

Per arrivare all'obiettivo è necessario ripetere più volte lo stesso esercizio fino a quando il bimbo non avrà liberamente deciso di giocare con l'acqua. 

Proprio il gioco, da sviluppare in un ambiente sereno, gioioso, colorato, caldo, aiuta ad eliminare le tensioni e ad incrementare la curiosità per porlo nella condizione di affrontare questa nuova esperienza. 

"L'esperienza in piscina - spiega Salvo Caleca, istruttore di nuoto - è principalmente cognitiva, sensoriale e ludica. In genere il corso viene svolto in acqua bassa, in completa sicurezza. È, comunque, molto importante la tranquillità che sappiamo trasmettere al piccolo. È essenziale non forzarlo. Deve muoversi alla scoperta della piscina, avere stimolata la curiosità dai primi contatti coi giocattoli, bisogna lasciare al bimbo il tempo di maturare la decisione di entrare prima e stare in acqua poi". Le fasi dei primi movimenti, quindi, sono il primo mattone per iniziare a nuotare. I movimenti iniziali - conclude Caleca - sono un passaggio fondamentale almeno quanto la coordinazione fra braccia e gambe".

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