anno 4
n. 3
26 gennaio 2009
sommario


PRIMA 
- Punti di vista
Il vero male del secolo
  (di Diego Fabra)
 

pag. 2: LE NOSTRE INIZIATIVE
- Pillole di solidarietà (di Michele Guccione)

pag. 3: MEDICINA
- Contro l'influenza troppi farmaci inutili(di Maria Rosaria Maresi) 
- Inbox
- Parte la task force dell’Associazione Nell’attesa
per fronteggiare l’emergenza Australiana


pag. 4:  speciale DIPENDENZA DA GIOCO
-
Macchinette, business di mafia (di Leone Zingales)

pag. 5: speciale DIPENDENZA DA GIOCO 

- La storia  (di Giusy Egiziana Munda )
- Quando ci si ammala di gioco  (di Giusy Egiziana Munda )
- In servizio dal 2006

pag. 6: MEDICINA
- Cure odontoiatriche: il laser ci aiuta a scacciare la paura del dentista (di Enza Bruno)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- Lavoro e previdenza L'evoluzione storica 
  del fenomeno associativo
(di Eugenio Scotto 
  Di Tella)

- Mangiarbene
Il mandarino (a cura dello Studio
  Nutrizione e Dietetica)


pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno
- Annunci immobiliari

punti di vista
Il vero male del secolo
di Diego Fabra

Quando si vuole entrare nei temi di salute sembra che si debba parlar solo di infarto o di tumori. Forse è fuorviante. Non sono questi gli unici killer da tener d'occhio. A pensarci bene la maggior parte dei nostri mali è legata al fenomeno delle dipendenze. Esse affondano nel complesso mondo della fragilità interiore, che sfocia in paure, depressione, fobie e che turba l'armonica crescita della personalità. Nel caso delle dipendenze il male peggiore è l'insidia. Ogni dipendenza, infatti, è parvenza di normalità: che male c'è a farsi un bicchierino, o a giocare una partitella a carte, o a fumare qualche sigaretta… 

Spesso si è forti del fatto che lo Stato stesso lucra su fumo, giochi e alcol. Non possiamo invocare un nuovo proibizionismo, piuttosto dobbiamo essere in stato di continuo allarme. Mai tacere sulla gravità della cosa. 

Conosciamo troppe famiglie distrutte dal tracollo economico a causa di pokermachines, o di scommesse. Il comportamento compulsivo di chi ammala non è diverso rispetto ad altre droghe. Per poter giocare (ma spesso per rifarsi) si mente, si nasconde la verità ai propri cari - coinvolti economicamente. I meccanismi del gioco occupano quasi l'intera sfera affettiva e tutto, proprio tutto, passa in secondo piano. 

Celebre l'episodio di quel signore che si recava dalla moglie partoriente in clinica: avendo visto una pokermachine rimase ore e ore a giocare, arrivando dalla moglie a bimbo nato! Tante, troppe separazioni tra coniugi per altro affiatati; matrimoni mandati all'aria dal gioco. Lo stesso potremmo dire dell'alcol, con sfumature diverse. Il tabagismo investe, con dinamiche simili, l'incapacità di tutelare la propria e l'altrui salute. Un comune denominatore: l'insidia. 

Si parla poco, troppo poco di questi temi scomodi. Noi lo faremo. Abbiamo dato inizio ai primi corsi antifumo nell'intento di guadagnare spazi di aria buona. Apriremo la scomoda maglia del gioco d'azzardo e della dipendenza da esso. Sappiamo che troppe persone si illudono che siano mali lontani dalle nostre famiglie. Ma lo abbiamo detto: il male, in questo caso è l'insidia. Per questo occorre far rumore.

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