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Influenza: qualche consiglio per chi non è vaccinato |
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di Diego Fabra - Internista | |||
Ormai i giochi sono fatti. La popolazione italiana, in parte, è stata vaccinata contro il virus influenzale. La campagna è stata insistente e, a volte, allarmante. I motivi sono essenzialmente due: il primo è legato alla pericolosità di un'epidemia per alcuni versi "nuova"; il secondo, invece, alla necessità di raggiungere l'obiettivo di vaccinare quante più persone possibile. Infatti, sfruttando i meccanismi dell'allarme, si può esser certi di coinvolgere anche i dubbiosi. L'importanza della vaccinazione deriva dalla necessità di "chiudere la porta in faccia" al virus: quante più porte il virus trova chiuse tanto meno cresce, si amplifica, usando il gergo degli addetti ai lavori. Ma adesso vogliamo dare alcuni consigli a chi non è vaccinato, in previsione di veder presto giungere anche da noi l'epidemia. Se si contrae l'influenza la terapia è prettamente sintomatica: rimanere a letto durante il periodo febbrile; assumere antipiretici per la febbre e per il contenimento dei dolori e del malessere generale; anticongestionanti per l'ostruzione nasale e per i disturbi congiuntivali, sciroppi e balsamici per la tosse. Non sono necessari gli antibiotici in quanto si tratta di una malattia virale. Solo in caso di sovrainfezione batterica, come le tonsilliti purulente o i focolai broncopolmonari, possono essere assunti, su prescrizione del medico curante. La febbre e l'astenia in genere comportano una prognosi di almeno sette giorni. La sintomatologia può essere attenuata e la durata della malattia ridotta assumendo ai primi segni di influenza farmaci specifici che sono stati messi recentemente in commercio come polveri che si assumono per via inalatoria (zanamivir). Questo composto si lega ad una proteina del virus, impedendo la propagazione dell'infezione nelle cellule della mucosa rinofaringea e riducendo la durata della sintomatologia di 2-3 giorni. Utilissimi i rimedi naturali, a supporto di ciò che si è già detto. La propoli impedisce la crescita di germi responsabili di molte infezioni respiratorie. E' indicata nei casi di tosse, tracheite, mal di gola e raucedine; come immunostimolante aumenta poi sensibilmente le difese dell'organismo. Può essere assunta per via orale, attraverso sciroppi e colluttori, con uno spray per via nasale o tramite compresse, tavolette o caramelle. La spirea e il salice contengono, invece, principi molto simili all'acido acetilsalicilico e, dunque, risultano molto utili nel contrastare la febbre. La rosa canina è ricca di vitamina C: insieme all'echinacea concorre nell'aumentare le difese immunitarie. Il sambuco è stimolante la sudorazione. L'altea, la malva e la piantaggine sono utili contro tosse secca, faringite e raucedine; si tratta, infatti di erbe ricche di mucillagini emollienti, che agiscono sulle mucose proteggendole dalle irritazioni. La menta, il pino, il timo e la liquirizia sono invece indicati contro la tosse grassa, poichè contengono oli essenziali e saponine, che stimolano la formazione di muco e lo rendono fluido, favorendone così l'espettorazione. Utile anche, come antitussigeno, un "grog" composto da un chiodo di garofano, un pezzetto di cannella, da far bollire un minuto in una tazza d'acqua zuccherata con miele. |
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