anno 4
n. 1 
12 gennaio 2009
sommario


PRIMA 
- Editoriale 2009, che sia tenero come 
  una carezza e forte come la speranza 

  (di Michele Guccione)
 
- Punti di vista
Se io fossi ricco… 
  (di Diego Fabra)
 

pag. 2: LE NOSTRE INIZIATIVE
- Appello al "cuore di Palermo": raccogliamo 
  30 mila euro per creare un fondo di garanzia
  per il microcredito 
- Uno "Sportello Amico" per risolvere 
   tutti i problemi
- Con Pasticceria Mazzara e ristorante 
   "Il giardino" aiutiamo la mensa dei poveri 
   di Casteldaccia


pag. 3: MEDICINA
- Influenza: qualche consiglio per chi non è
  vaccinato
(di Diego Fabra ) 
- Medicina omeopatica: uno scudo naturale
  contro il virus
(di Giusy Egiziana Munda)

pag. 4:  MEDICINA
-
Sono finite le feste: è tempo di rimettersi 
  in linea
(di di Anna Petronio) 
-
Inbox

ag. 5: L'ALTRA MEDICINA 

- Curarsi con l'ippoterapia  (di Giovan Battista
  Tripoli )
 
- Ippoterapia: una storia lunga oltre duemila anni

pag. 6: RUBRICHE
- Dallo Stato un aiuto per le famiglie a basso
  reddito
(di Vincenzo Barbaro)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- Lavoro e previdenza L'evoluzione storica 
  del fenomeno associativo
(di Eugenio Scotto 
  Di Tella)

- Mangiarbene
Il carciofo, contro il logorio 
  della vita moderna!
(a cura dello Studio
  Nutrizione e Dietetica)


pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno
- Annunci immobiliari

pagina 5 . L'ALTRA  MEDICINA
Curarsi con l'ippoterapia
di Giovan Battista Tripoli  - Presidente dell'Associazione Sport di Equitazione Happy Stable

L'uso della pratica equestre ai fini della rieducazione psicomotoria in generale e dei portatori di handicap in particolare non è acquisizione recente, ma risale all'antichità (si veda la scheda in questa pagina, n.d.r.). Recentemente è stato ripreso l'uso del cavallo come strumento chinesiterapico nella rieducazione dei disabili. 

Il cavallo nella sua andatura al passo, compie un'azione ritmica a quattro tempi; tale alternanza di movimento produce sul corpo del fantino una serie di sollecitazioni meccaniche che dalle cosce vengono trasmesse al bacino e a tutto il rachide. 
Queste sollecitazioni così cadenzate promuovono una risposta motoria atta a riequilibrare e coordinare l'apparato muscolo-legamentoso del paziente, procurando un'azione riequilibratrice e rilassante. 

Al trotto il ritmo è a due tempi, alto e basso, così che le sollecitazioni sono assorbite meno passivamente del passo e si ha una attiva partecipazione del paziente con un'azione motoria che ha effetto tonificante. 

Al galoppo il ritmo è a tre tempi, così che i periodi della cadenza sono un po' più lunghi del precedente. Il tronco si dispone inclinato di 45° circa; in tale posizione si esercita notevolmente l'apparato muscolo-tendineo e legamentoso del bacino, dell'addome e delle anche. 

Da tale triplice assetto e ritmo scaturisce l'indicazione riabilitativa del metodo.
Al passo mettiamo a cavallo i ragazzi con danno spastico da lesione cerebrale, gli autistici con blocco psichico, i bambini con sindrome di Down, discinetici, incoordinati. Essi traggono giovamento rinnovando tutti quei centri nervosi sopiti risparmiati dalla lesione iniziale che mancano di una sollecitazione ritmica costante come solo il cavallo può offrire. 
Da queste sollecitazioni traggono vantaggio anche le forme ipotoniche e le paralisi flaccide, come la spina bifida, le paraplegie post traumatiche, le displasie di anca congenite. Come si vede le indicazioni al passo sono di ordine neurologico, ortopedico, traumatologico.
Al trotto si hanno sollecitazioni con ritmo a due tempi, e le infermità che possono trarne vantaggio sono i postumi di fratture degli arti inferiori o di interventi chirurgici sempre all'arto inferiore (meniscectomie), o lesioni congenite tipo genu valgo e piedi torti, ovvero paralisi tronculari come nei casi di nervo sciatico, popliteo interno o esterno.
L'azione è tonificante e correttiva della componente articolare e muscolare.
Le indicazioni di galoppo offrono un trattamento più progredito.

Purtroppo viene tenuto in scarsa considerazione l' equilibrio psico-fisico del cavallo continuando a seguire pessime abitudini ritenute da tanti verità assolute. I cavalli in generale, soprattutto se utilizzati a fini terapeutici o ludico-ricreativi, devono essere trattati senza coercizioni né medicalizzazioni. Devono vivere in condizioni quanto più vicine a quelle naturali, come previsto dalla "Carta universale dei diritti degli animali". 

Considerato che lo spazio che dovrebbero avere a disposizione, come soglia minima di benessere, è di almeno 1.200 mq, è evidente che vi è ancora molto da fare, visto che spesso vengono tenuti costantemente in spazi ristretti, inadatti al tipo di animale ed in totale regime coercitivo. Ma anche in queste condizioni continuano ad essere ottimi terapisti, sui quali purtroppo l'uomo scarica spesso la propria rabbia e le proprie frustrazioni. 

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