pagina 5 . L'ALTRA MEDICINA | |||
Curarsi con l'ippoterapia | |||
di Giovan Battista Tripoli - Presidente dell'Associazione Sport di Equitazione Happy Stable | |||
L'uso della pratica equestre ai fini della rieducazione psicomotoria in generale e dei portatori di handicap in particolare non è acquisizione recente, ma risale all'antichità (si veda la scheda in questa pagina, n.d.r.). Recentemente è stato ripreso l'uso del cavallo come strumento chinesiterapico nella rieducazione dei disabili. Il cavallo nella sua andatura al passo, compie un'azione ritmica a quattro tempi; tale alternanza di movimento produce sul corpo del fantino una serie di sollecitazioni meccaniche che dalle cosce vengono trasmesse al bacino e a tutto il rachide. Al trotto il ritmo è a due tempi, alto e basso, così che le sollecitazioni sono assorbite meno passivamente del passo e si ha una attiva partecipazione del paziente con un'azione motoria che ha effetto tonificante. Al galoppo il ritmo è a tre tempi, così che i periodi della cadenza sono un po' più lunghi del precedente. Il tronco si dispone inclinato di 45° circa; in tale posizione si esercita notevolmente l'apparato muscolo-tendineo e legamentoso del bacino, dell'addome e delle anche. Da tale triplice assetto e ritmo scaturisce l'indicazione riabilitativa del metodo. Purtroppo viene tenuto in scarsa considerazione l' equilibrio psico-fisico del cavallo continuando a seguire pessime abitudini ritenute da tanti verità assolute. I cavalli in generale, soprattutto se utilizzati a fini terapeutici o ludico-ricreativi, devono essere trattati senza coercizioni né medicalizzazioni. Devono vivere in condizioni quanto più vicine a quelle naturali, come previsto dalla "Carta universale dei diritti degli animali". Considerato che lo spazio che dovrebbero avere a disposizione, come soglia minima di benessere, è di almeno 1.200 mq, è evidente che vi è ancora molto da fare, visto che spesso vengono tenuti costantemente in spazi ristretti, inadatti al tipo di animale ed in totale regime coercitivo. Ma anche in queste condizioni continuano ad essere ottimi terapisti, sui quali purtroppo l'uomo scarica spesso la propria rabbia e le proprie frustrazioni. |
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