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Se la pelle decide di "parlare"… | |||
di Francesca Picone - e-mail | |||
E’ esperienza frequente nel lavoro dello psicoterapeuta prendere in carico persone che chiedono un aiuto psicologico per disturbi della pelle, la cui genesi viene definita di natura psicosomatica. E', infatti, noto, da tanti anni ormai, che alcune malattie della pelle sono influenzate da fattori emotivi, oltre che organici. La pelle, organo di superficie, di protezione del nostro corpo e anche di contatto con il mondo esterno, è di fondamentale importanza nell'equilibrio psichico,in quanto fortemente implicato nelle vicende psicoemozionali dell'essere umano. Scrive D. Anzieu, psicoanalista francese, autore di un importantissimo saggio dal titolo L'Io-pelle: "Le sensazioni cutanee introducono, fin dalla prima nascita, i piccoli della specie umana in un universo di grande ricchezza e complessità, universo ancora diffuso che risveglia il sistema percezione-coscienza che sottende un sentimento globale ed episodico di esistenza e che fornisce la possibilità di uno spazio psichico originario", dimostrando così chiaramente lo stretto legame esistente tra cute e psiche". La pelle può, pertanto, decidere di "parlare", utilizzando una modalità di comunicazione non verbale che rientra nella fisiologia, per esempio, attraverso il calore o la sudorazione, ma può esprimersi anche in modo patologico attraverso delle vere e proprie malattie dermatologiche, che possono essere del tutto o in parte, correlate alla presenza di conflitti psichici. Tra queste cosiddette dermatosi psicosomatiche, in cui la componente emozionale appare più evidente, sono da citare: l'orticaria, la dermatite atopica, l'acne, l'alopecia androgenetica, la psoriasi. Quest'ultima è un'affezione cronica della pelle che può insorgere in qualsiasi momento della vita, con uguale frequenza nei due sessi, caratterizzata da chiazze eritemato-squamose che hanno come sede elettiva il gomito ed il cuoio capelluto, ma che possono interessare anche tutto il corpo. Su una base ereditaria sono causali fattori scatenanti legati allo stress. Si ipotizza il realizzarsi di una fuga nella malattia da parte di molti psoriasici nel tentativo di sottrarsi alle problematiche della vita e alle difficoltà dei rapporti interpersonali. È come se la protesta e l'aggressività prenda in questi casi la via del linguaggio corporeo e sia la cute a gridare a tutti la protesta dell'Io. In un recente studio pubblicato sull'American Journal of Psychiatry viene evidenziato in modo particolare il meccanismo tramite il quale un trauma psichico di una certa entità scatena una serie di fenomeni organici che sfociano in un'abnorme reazione immunitaria cellulo-mediata, condizione che predispone largamente all'insorgenza di patologie infiammatorie croniche. Le conclusioni dello studio mostrano, pertanto, una correlazione, più o meno stretta, tra psiche e psoriasi. Da questo studio, come in altri altrettanto recenti, appare, pertanto, fondamentale potere dedicare particolare attenzione alla diagnosi in dermatologia psicosomatica, momento centrale per poter avviare una serie di interventi che si basino su un approccio olistico alla malattia, quello, cioè, che associa alle terapie mediche anche un supporto psicologico, eventualmente anche con l'ausilio di test per la valutazione della qualità di vita dei pazienti. |
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