Primario del reparto di Dermatologia all'Ospedale Civico di Paler-mo, il Dott. Salvatore Amato (Presidente dell'Ordine dei Medici della provincia) è certamente un osservatore autorevole e attento riguardo l'efficienza delle strutture pubbliche in questa specialità. A lui, quindi, ci siamo rivolti per avere un quadro d'insieme del settore.
"In una persona alta 1,70 cm, che pesa 70 kg, c'è una superficie cutanea di 2 metri quadri", esordisce il Dott. Amato. "Risulta, quindi, complessa l'individuazione di tutti i nei durante una visita medica senza l'ausilio di apparecchiature adatte, di cui la sanità pubblica non dispone per effetto del loro costo".
Allora, cosa offrono le strutture sanitarie palermitane in campo dermatologico?
"Purtroppo, la sovrapposizione della dermatologia cosmetica e di quella plastica crea non pochi disagi ai reparti interessati: spesso chi soffre di seri problemi cutanei è costretto a lunghe liste d'attesa causate dalla quantità di richieste di ogni tipo che pervengono ai reparti".
Da cosa è causato tutto questo?
"Innanzitutto da un problema ipoculturale: la cultura dell'immagine. Tanti pazienti si rivolgono al dermatologo per risolvere un problema estetico che potrebbe essere posposto rispetto a chi ha, ad esempio, un melanoma. Così, ci sono strutture ambulatoriali che hanno lunghe liste di prenotazione. In secondo luogo, le strutture ambulatoriali attualmente presenti in Sicilia non sono fornite di strumenti adeguati. Inoltre, i tagli alla sanità hanno inevitabilmente ridotto l'apporto di strutture e specialisti convenzionati con l'inevitabile sovraffollamento delle strutture ospedaliere, che dovrebbero lavorare solo sui casi più seri. Nell'ambito della dermatologia, purtroppo, non esiste il cosiddetto "codice rosso" per stabilire i casi di emergenza, per cui un dermatologo si trova a visitare un paziente colpito da melanoma accanto a quello che richiede un controllo del proprio calletto sotto il piede".
E sotto il profilo dell'aggiornamento tecnologico e terapeutico, com'è la situazione nell'Isola?
"Pur registrando un notevole ritardo, sono stati fatti dei passi avanti, come nel caso del trattamento fotodinamico dei tumori della pelle, che consente di eliminare il problema senza intervento e senza lasciare cicatrici. Purtroppo il costo delle attrezzature da impiegare è tale per la nostra sanità pubblica da non consentirne l'acquisizione se non attraverso percorsi non sempre trasparenti".
In che modo si potrebbe fare prevenzione?
"Palermo è all'avanguardia per quanto riguarda l'educazione dei medici di base nel campo della psoriasi: questo permette alla struttura pubblica di ricevere i pazienti già sottoposti a screening. Anche per quanto riguarda l'atopia pediatrica, Palermo (assieme a Milano e Bologna) ha attivato un'apposita scuola per i piccoli pazienti e i loro familiari per affrontare in modo più consapevole la convivenza con questa patologia".
L'estate è alle porte. Come fare a muoversi nella scelta delle creme che contengono filtri solari adatti alla nostra pelle?
"Quella dei filtri è una bufala enorme. I fattori di protezione sono valori dati dalle aziende produttrici in condizioni standard, quindi testati in ambienti perfettamente sterili, quindi non rispondenti alle situazioni ambientali in cui verranno impiegati. Inoltre, quanta gente ha idea della quantità di crema da mettere, dei fattori ambientali che possono influire sulla sua efficacia, che occorrono 20 minuti perché il fattore di protezione entri in azione, del sudore che espelle la crema applicata riducendone o vanificandone l'efficacia, che l'applicazione della protezione va ripetuta ogni due ore, che l'ustione da radiazioni solari è più frequente in condizioni di cielo nuvoloso?"
E riguardo i nei, quando ci si deve preoccupare?
"Quando cambiano forma, dimensione o colore, quando, cioè, si nota un'evoluzione del loro aspetto".
Qualche volta capita di recidere involontariamente un porro. Comporta dei rischi?
"I porri sono nei verrucosi che, per effetto della loro escrescenza, possono involontariamente essere recisi per strofinamento, senza determinare rischi per la salute. Se il trauma, però, si verifica, spesso è consigliabile toglierli. Riguardo al sanguinamento, se è spontaneo e continuo e non dovuto a trauma, sarebbe opportuno sottoporsi a visita perché evidenzierebbe una possibile evoluzione in negativo dello stesso".
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