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Una buona idea | |||
di Diego Fabra - e-mail | |||
Anch'io leggo questo giornale. E (non lo nego…) spesso mi soffermo a ricordarne gli inizi. La passione giornalistica accomuna me e mio fratello fin dall'infanzia. Lui ha scelto questa come professione, io no. Ma quando, un giorno, abbiamo pensato insieme la possibilità di costruire un foglio nuovo, utile, formativo per tutte le persone che affollavano le sale d'attesa degli ambulatori cittadini, si è accesa una lampadina sulle nostre menti. Si trattava di un'idea. Avremmo dato in mano ai pazienti un foglio che informasse senza creare ansie, turbamenti, senza parlare di scandali e di crimini; un foglio per dare notizie utili e positive, per far avere fiducia nel mondo circostante; un foglio che non appartenesse a questo o a quell'indirizzo politico, un foglio semplice da leggere e da conservare. Avremmo contribuito a generare un rapporto diverso tra i tanti pazienti e la sanità pubblica e privata di questa nostra parte di Sicilia. A questo punto ci siamo trovati a fare quattro conti e, a dire il vero, stavamo quasi per chiudere tutto in un cassetto. Palermo non è Milano e iniziare un'avventura editoriale da zero, coi costi onerosi che ciò comporta, senza avere le spalle coperte, producendo un giornale totalmente gratuito, crea solo frustrazione e scoraggiamento. Abbiamo voluto credere che l'idea fosse buona e che ciò sarebbe bastato. Quando la nostra gente racconta di stenti, sacrifici, umiliazioni perché qui da noi non circola denaro se non per le solite mani e nei soliti ambienti, posso rispondere che è tutto vero. L'abbiamo provato sulla nostra pelle. Ma l'idea era buona. E ciò, adesso, ci fa vivere, crescere, sperare. Vogliamo avere le gambe sempre più solide per continuare a informare i nostri lettori, ossigeno per respirare l'aria pulita dell'onestà, spalle robuste per non piegarci alle proposte di servilismo. C'è una morale? Non so. Ma ogni tanto mi piace pensare ad alta voce. |
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