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Il nuovo medico | |||
di Diego Fabra - e-mail | |||
E' inutile protestare. Ormai è una realtà. Un numero sempre maggiore di persone viene informato in materia medica dai mezzi di comunicazione di massa. Radio, televisione e giornali entrano praticamente in ogni casa. Chissà perché, i programmi sulla salute attirano l'audience. Il popolo informatico, ancor più sofisticato, effettua addirittura ricerche, partendo da un sintomo o da una diagnosi, arrivando a scovare i centri di maggior specializzazione, le terapie più avanzate, le prospettive tecnologiche. Noi medici, di fronte all'avanzare della nuova e non sempre corretta informazione, abbiamo fortemente protestato, rivendicando l'antico ruolo di depositari della scienza medica. Ci siamo irrigiditi, fino a negare tutto ciò che provenisse da fonti popolari, a volte per pregiudizio. La realtà, è ben diversa. E' mutato il rapporto coi pazienti, sempre più tecnici, sempre più preparati. Tante volte riceviamo pazienti con foglietti informativi dei farmaci, sottolineati, peraltro, in modo corretto, dimostrando competenza anche sulla terminologia più criptica: inutile dire che dimostra saggezza il medico che accetti suggerimenti "dal basso"… Dinanzi alla diagnosi di una nuova malattia, spesso il paziente reca con sé ritagli di giornale, notizie scaricate da Internet ed altro, raccogliendo autentici dossier. Che fare?... Sempre più si richiede al medico di essere alleato per continuare a essere taumaturgo. Quando si dedica molto tempo all'immersione nel mare dell'esistenza altrui, ci si legittima nel ruolo più bello del medico: essere approdo sicuro di ogni paura e di qualsiasi solitudine. Il nuovo medico non è un presuntuoso, al contrario. E' una figura paziente, amica, disposta all'ascolto, priva di fretta, saggia e profondamente umana. |
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