L'unica cosa che non manca al Belpaese sono le leggi. Tante, forse troppe. E' copiosa anche la produzione legislativa sui diritti e le pari opportunità. Ci fanno compagnia l'Unione europea e la Regione siciliana, che ha addirittura una task force per le Pari opportunità nella programmazione dei fondi strutturali 2007/2013. Ma se continuiamo ad avere la necessità, nel Terzo millennio, di un Dipartimento per le pari opportunità, di "quote rosa" (gli scranni della Camera sono occupati da donne solo per il 21,3 per cento e per il 18 per cento al Senato), di una normativa sull'imprenditoria femminile, qualcosa ancora non funziona. Ed è delle ultime settimane il decreto legge sullo stalking, col quale la molestia reiterata diventa reato. Insom-ma, non ci facciamo mancare nulla. O quasi. Manca che il WWF ci definisca specie protetta.
Entriamo a buon diritto nella Finanziaria 2008 (L. n. 244/2007) che stabilisce il credito di imposta alle lavoratrici rientranti nella categoria di lavoratore svantaggiato; che destina le risorse del Fondo per la finanza d'impresa per nuove iniziative o per il consolidamento di imprese al femminile; prevede misure per la conciliazione lavoro-vita privata con flessibilità e part-time. Ed è del 2008 il decreto istitutivo dell'Osservatorio contro le molestie gravi e la violenza alle donne e per orientamento sessuale e identità di genere.
Ecco, in pillole, una briciola della normativa nazionale e comunitaria sulla parità: 
- Direttiva n. 994/2007 - destinata ai responsabili del personale e punta ad aumentare la presenza delle donne in posizioni apicali e a valorizzare l'apporto delle donne nelle P.A; 
- il Consiglio europeo di Bruxelles a marzo 2006 (7775/06) ha sottoscritto un Patto europeo con gli Stati membri per promuovere un migliore equilibrio tra vita professionale e familiare aumentando la disponibilità delle strutture per la custodia dei bambini e di assistenza per altre persone non autosufficienti;
- Circolare del Ministero del lavoro n. 8/2005 - riorganizza la disciplina del lavoro per la lavoratrice-madre; 
- D.Lgs n. 145/2005 in attuazione della direttiva CE 2002/73 in materia di parità di trattamento tra gli uomini e le donne - riguarda l'accesso al lavoro, la formazione, la promozione professionale; 
- D. lgs. 115 /2003 che integra il testo unico del 2001 sulla tutela della maternità - estende alle lavoratrici autonome il trattamento previdenziale del congedo parentale, tale congedo vale anche per i genitori adottivi ed affidatari;
- Legge n. 215/1992 sull'imprenditoria femminile. (g. v.)