anno 4
n. 5
9 febbraio 2009
sommario


PRIMA 
- Editoriale
Non spezziamo il ponte dei disabili
  (di Michele Guccione)


pag. 2: LE NOSTRE INIZIATIVE
- Punti di vista
Il mondo al contrario
  (di Diego Fabra)
 
- Smettere di fumare… con sorpresa

pag. 3: MEDICINA
- Aiutiamo chi attende un trapianto (di Bruno Gridelli ) 
- Inbox
- Il nostro giornale al gazebo dei Cardiotrapiantati siciliani (di Giulia Valenti)

pag. 4:  STORIE
-
La storia finita bene (di Francesco Trupia)
- Una storia senza fine (di Francesco Trupia)
- La storia finita (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 5:
STORIE
- Una frequenza sul web per la salute mentale (di Enza Bruno)

pag. 6: PSICOLOGIA
- La "presa in carico" (di Silvia Tinaglia)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- L'angolo dell'avvocato Disabili e diritto alla visita (di Angela Ragusa)
- Mangiarbene
Il grano saraceno (a cura dello Studio Nutrizione e Dietetica)

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno
- Annunci immobiliari

editoriale
Non spezziamo 
il ponte dei disabili
di Michele Guccione

Uno dei peggiori crimini che possa compiere chi ha responsabilità pubbliche è quello di illudere e abbandonare le categorie più deboli, quando per sopravvivere possono solo aggrapparsi all'unico salvagente disponibile: la solidarietà altrui. Questo atto ha un solo nome: tradimento.

Tante volte in questa provincia sono stati finanziati e poi abbandonati progetti formativi e sportivi che per un certo periodo hanno aiutato i disabili a reinserirsi nella società. Loro ci avevano creduto, si erano impegnati, avevano ottenuto miglioramenti e risultati, si erano anche affermati nell'informatica, nel lavoro, in varie discipline sportive. Insomma, avevano acquistato fiducia nella vita e in se stessi. 
Questi progetti non sono più stati finanziati. I disabili sono stati costretti a ripiombare nella precedente condizione, perdendo la fiducia e i progressi fisici che li avevano resi uguali a noi. Inascoltata la disperazione dei familiari e di coloro che avevano lavorato con passione a queste iniziative. E anche oggi progetti importanti e di valore restano nei cassetti, mentre il denaro pubblico si disperde per favorire i soliti privilegiati. Salvo poi tornare a ricordarsi dei disabili nella prossima campagna elettorale.

Ma dubito che questi giovani, più sensibili e più volenterosi di noi, se non addirittura più capaci, ai quali era stata data l'illusione di percorrere un ponte verso l'altra sponda, quella di una vita normale, possano cancellare dalla loro mente questo tradimento. Non sarà facile ricostruire questo ponte improvvisamente spezzato dall'ignavia e dall'immoralità di chi non decide, di chi non autorizza, di chi non programma. 
Servono un mea culpa e una forte carica di moralità per dimostrare con fatti duraturi una reale volontà di cambiamento.

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