anno 4
n. 5
9 febbraio 2009
sommario


PRIMA 
- Editoriale
Non spezziamo il ponte dei disabili
  (di Michele Guccione)


pag. 2: LE NOSTRE INIZIATIVE
- Punti di vista
Il mondo al contrario
  (di Diego Fabra)
 
- Smettere di fumare… con sorpresa

pag. 3: MEDICINA
- Aiutiamo chi attende un trapianto (di Bruno Gridelli ) 
- Inbox
- Il nostro giornale al gazebo dei Cardiotrapiantati siciliani (di Giulia Valenti)

pag. 4:  STORIE
-
La storia finita bene (di Francesco Trupia)
- Una storia senza fine (di Francesco Trupia)
- La storia finita (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 5:
STORIE
- Una frequenza sul web per la salute mentale (di Enza Bruno)

pag. 6: PSICOLOGIA
- La "presa in carico" (di Silvia Tinaglia)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- L'angolo dell'avvocato Disabili e diritto alla visita (di Angela Ragusa)
- Mangiarbene
Il grano saraceno (a cura dello Studio Nutrizione e Dietetica)

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno
- Annunci immobiliari

pagina 7  - RUBRICHE - L'angolo dell'avvocato
Disabili e diritto alla visita
di Angela Ragusa - avvocato 

Un paziente affetto da una grave patologia che lo obbliga, 24 ore su 24 da oltre due anni, a letto, recatosi all' Ospedale di Biella, non ha potuto essere sottoposto alle visite, regolarmente prenotate, per assenza dei medici, al momento in ferie.

Purtroppo, ormai, nel nostro Paese, sono diventati quasi normali, o meglio, molto frequenti questi casi di malasanità che, proprio per questo, non destano più alcun allarme e quindi preoccupazione. 

Premesso che è indispensabile sempre garantire l'adeguata e necessaria assistenza medica a tutti - e a maggior ragione a coloro che in condizioni di disabilità affrontano molti e più problemi di tutti gli altri - non si deve dimenticare che la legge sulla sanità ha regole ben precise di servizio ai cittadini, servizio che prescinde da qualsiasi problema di organizzazione interna ospedaliera. Come dire che la salute dei cittadini non può dipendere dal turno di ferie dei medici o del personale para-sanitario.

Riteniamo che solo con una presa di coscienza generale si potrebbe ovviare a questo come a tanti altri casi di malasanità e ci auguriamo che più che vengano presi provvedimenti efficaci per evitare il ripetersi di episodi come quello di Biella. Solo così, riteniamo, si potrà stimolare negli addetti alla cura e salvaguardia della salute dei cittadini una coscienza professionale adeguata alla delicatezza del compito.

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