anno 4
n. 39
26 ottobre 2009
sommario



PRIMA
- EDITORIALE
Spegniamo tre candeline (di Michele Guccione)

pag. 2: ATTUALITA'
-
Operativo l'arbitro per la risoluzione delle controversie tra i consumatori e gli istituti finanziari (a cura dello Sportello Tutela Credito)
- SERIT: potenziati servizi e sportelli 
a disposizione dei cittadini palermitani
(Fonte: Ufficio stampa della SERIT)

pag. 3: LA PAROLA AI LETTORI
-
Fannulloni e raccomandati, servizi che non funzionano Proviamo a fare un "blog su carta" (di Michele Guccione)
- Grazie all'Amat ho perso il lavoro (una lettrice)

pag. 4:  MEDICINA
-
Screening agli occhi: i nostri lettori premiano l'iniziativa (di Roberta Gizzi )
- I DISCORSI DEL BOLLINO BLU Qualche consiglio per il corpo dopo le vacanze estive(di Giovanni Alberti)

pag. 5: MEDICINA
-
Alzheimer: non facciamo affondare la piccola barca (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 6: PSICOLOGIA
-
Ansia e depressioni nelle amplificazioni televisive (di Cettina Mezzatesta)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
-
Turni delle farmacie
pagina 3 - LA PAROLA AI LETTORI
Grazie all'Amat ho perso il lavoro
una lettrice

Sono una cittadina dell'ennese, da qualche tempo domiciliata a Palermo per ragioni di lavoro. Sono, per meglio dire, una "non residente". E' questa la dicitura che viene segnata sul modulo da compilare per il rilascio dell'abbonamento Amat.
Ebbene sì, dovendo avvalermi ogni giorno dei mezzi di trasporto pubblico locale - pur di non cercare affannosamente i biglietti spesso mancanti presso gli esercizi preposti e per non prenderlo sull'autobus (quando c'è), pagandolo di più (e mi chiedo: perché devo sobbarcarmi anche un costo in più per una mancanza non imputabile a me utente?) - ho deciso di abbonarmi all'Amat.

Facendo una ricerca sul sito dell'Amat si legge quanto segue: "La nostra missione è fornire servizi di trasporto sempre più rispondenti alle crescenti esigenze dei cittadini/utenti, formulando, attuando e riesaminando periodicamente una politica di sviluppo di mobilità pubblica e privata 'sostenibile', cioè che assicuri il diritto agli spostamenti dei cittadini senza compromettere, ma, anzi, migliorando la qualità della vita e dell'ambiente, focalizzandosi sull'ascolto e sulla centralità di tutte le parti interessate. 

Per realizzare questa missione, basando il servizio su criteri di economicità, efficienza ed efficacia, l'Azienda si impegna costantemente ad assistere i propri clienti, individuandone i bisogni ed offrendo un livello di servizio adeguato sia in termini quantitativi che qualitativi….", ecc…ecc… (Vi invito a leggere il testo completo del documento su internet, per scoprire quali sarebbero i servizi che l'azienda in questione dovrebbe garantire a tutti).
Oggi con quel che è la mia esperienza, fortemente condivisa da tanti (ve lo assicuro), c'è da dire che quanto scritto risulta essere un mucchio di… belle parole. Per sostenere quanto affermo, mi riferisco alla, ormai famigerata, linea 702, quella di cui mi avvalgo ogni giorno, quella che, servendo una zona meno centrale (e non è la sola, viste le lagnanze di tanti altri utenti) non ha mai funzionato: bus della linea che raggiungono le varie fermate con irragionevole ritardo o che passano contemporaneamente a due a due per poi mancare per un'ora; 702 vecchi e malandati che si fermano in corsa e a lavoro non ci arrivi più; 702 che non partono dai capolinea perché guasti e noi utenti ad attendere per ore, o, ancora, linee, e 702 in testa, che da Borgo Nuovo non partono in orario per i più disparati motivi.
E quando finalmente si parte si ha il piacere di vedersi stipati come bestie nello sporco dei mezzi, privi di aria condizionata d'estate. E meno male che tutto questo non dovrebbe verificarsi visto che l'azienda "garantisce un sistema di qualità".

La mia non è una voce isolata, sui bus o alle fermate sento quotidianamente i commenti di tanta gente, che da tempo vive come me le stesse difficoltà. 

Voglio chiudere la mia lettera con un bel ringraziamento: grazie al presidente, grazie ai dirigenti, grazie all'ufficio del personale, grazie agli autisti dell'Amat, grazie al Comune che dovrebbe garantire elementari servizi pubblici ai cittadini, grazie all'ordine pubblico che dovrebbe vigilare per i cittadini sul funzionamento corretto dei mezzi pubblici, grazie… perché a causa dei continui ritardi con cui sono costretta a presentarmi a lavoro, io il mio lavoro oggi l'ho perso!

Leggo spesso il vostro giornale e ho notato che date sempre voce al cittadino che soffre per le inefficienze del servizio pubblico. Spero, quindi, che vorrete dar voce alla mia lagnanza. 
Egregio direttore, la ringrazio per l'attenzione che vorrà rivolgermi. Augurando al suo giornale tutto il successo che merita, la saluto cordialmente.

Un'affezionata lettrice
 

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