pagina 3 - LA PAROLA AI LETTORI | |||
Grazie all'Amat ho perso il lavoro | |||
una lettrice | |||
Sono una cittadina dell'ennese, da qualche tempo domiciliata a Palermo per ragioni di lavoro. Sono, per meglio dire, una "non residente". E' questa la dicitura che viene segnata sul modulo da compilare per il rilascio dell'abbonamento Amat. Facendo una ricerca sul sito dell'Amat si legge quanto segue: "La nostra missione è fornire servizi di trasporto sempre più rispondenti alle crescenti esigenze dei cittadini/utenti, formulando, attuando e riesaminando periodicamente una politica di sviluppo di mobilità pubblica e privata 'sostenibile', cioè che assicuri il diritto agli spostamenti dei cittadini senza compromettere, ma, anzi, migliorando la qualità della vita e dell'ambiente, focalizzandosi sull'ascolto e sulla centralità di tutte le parti interessate. Per realizzare questa missione, basando il servizio su criteri di economicità, efficienza ed efficacia, l'Azienda si impegna costantemente ad assistere i propri clienti, individuandone i bisogni ed offrendo un livello di servizio adeguato sia in termini quantitativi che qualitativi….", ecc…ecc… (Vi invito a leggere il testo completo del documento su internet, per scoprire quali sarebbero i servizi che l'azienda in questione dovrebbe garantire a tutti). La mia non è una voce isolata, sui bus o alle fermate sento quotidianamente i commenti di tanta gente, che da tempo vive come me le stesse difficoltà. Voglio chiudere la mia lettera con un bel ringraziamento: grazie al presidente, grazie ai dirigenti, grazie all'ufficio del personale, grazie agli autisti dell'Amat, grazie al Comune che dovrebbe garantire elementari servizi pubblici ai cittadini, grazie all'ordine pubblico che dovrebbe vigilare per i cittadini sul funzionamento corretto dei mezzi pubblici, grazie… perché a causa dei continui ritardi con cui sono costretta a presentarmi a lavoro, io il mio lavoro oggi l'ho perso! Leggo spesso il vostro giornale e ho notato che date sempre voce al cittadino che soffre per le inefficienze del servizio pubblico. Spero, quindi, che vorrete dar voce alla mia lagnanza. |
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