anno 4
n. 19
18 maggio 2009
sommario


PRIMA 
- EDITORIALE
Prima di tutto l'onestà (di Michele Guccione)

pag. 2: SPECIALE MEDICINA ESTETICA
-
Dalle creme al bisturi: basta giocare a mosca cieca! (di Giulia Valenti )
- Cure estetiche: quale attendibilità? (di Diego Fabra )

pag. 3: SPECIALE MEDICINA ESTETICA
- Chirurgia plastica ed estetica come servizio (di Giulio Gherardini) 

pag. 4:  SPECIALE MEDICINA ESTETICA
Medici col “bollino blu”: garanzia di serietà e competenza (di Giovanni Alberti) 
- Non sempre bellezza è sinonimo di successo e carriera (di Maria Teresa Triscari) 

pag. 5:  SPECIALE MEDICINA ESTETICA
- Ricostruzione del seno parte integrante della mastectomia Nuove tecniche con tempi ridotti (di Giusy Egiziana Munda )
L’adolescente e il suo corpo: rischi, disagi, scoperte (di Francesco Garofalo )

pag. 6: SPECIALE MEDICINA ESTETICA
- Una giornata dedicata alla cura del proprio corpo 
- Consigliati

pag. 7: SPECIALE MEDICINA ESTETICA 
-
Il ricorso alla chirurgia estetica non parla solo al femminile: aumentano gli uomini che vogliono migliorare il loro aspetto (di Francesco Trupia)

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?

- Farmacie di turno

pagina 5 - SPECIALE MEDICINA ESTETICA
L’adolescente e il suo corpo:rischi, disagi, scoperte
di Francesco Garofalo - e-mail

L'adolescenza rappresenta un periodo di passaggio caratterizzato da profondi cambiamenti psicologici e fisiologici e l'emergere di questi cambiamenti conduce l'adolescente in un' inevitabile situazione di conflitto e frustrazione.
Le trasformazioni corporee sono così rapide, vistose e talmente variabili da soggetto a soggetto, che il ragazzo sente di perdere un equilibrio che si era abituato ad avvertire in modo stabile. Il corpo rappresenta una delle prime parti che mostriamo o non mostriamo agli altri, con il quale ci presentiamo nelle relazioni e attraverso il quale comunichiamo.
Galimberti sostiene che "non esiste un uomo al di fuori del suo corpo, perché il suo corpo è lui stesso nella realizzazione della sua esistenza": il corpo parla simbolicamente, è presenza nel mondo in quanto ogni individuo cerca di far combaciare il corpo che si vede, che si sente, che si vive e che si sperimenta con l'immagine che dello stesso possiede.

In un contesto storico-culturale come quello delle attuali società occidentali, l'aspetto esteriore rappresenta la carta di credito con cui ci si propone al giudizio altrui, presunto o reale che sia, la cui severità è direttamente proporzionale al peso corporeo, alle forme sinuose, al seno perfetto, agli addominali scolpiti.

Oggi il proprio sguardo e quello degli altri può dare il via a tentativi estremi di controllo del corpo, attraverso manipolazioni diverse, diete drastiche e senza controllo medico, uso e abuso di sostanze, ricorso ad interventi chirurgici, non solo nelle ragazze ma spesso anche nei ragazzi.
Risultiamo immersi in una cultura di ispirazione massmediale funzionale al perseguimento di finalità consumistiche, che inneggia all'uso del corpo come luogo elettivo di comunicazione della propria identità, dei propri valori, del proprio status ed anche della propria felicità.

La cura del corpo come messaggio pubblicitario rivolto al pubblico è una convenzione accettata e sostanzialmente ben vista anche dal punto di vista educativo.
Non meraviglia che la relazione con il proprio corpo possa oggi rappresentare un motivo di disagio e che i vissuti di vergogna e di inadeguatezza possano evolvere in vere e proprie crisi esistenziali che, se non adeguatamente accolte ed elaborate, rischiano di alimentare un crescente disagio che può sfociare in un disturbo del comportamento disadattivo.
L'adolescenza rappresenta comunque una fase di crescita bella ed importante, attraverso la quale l'adolescente cerca di esprimere parti autentiche di sé, allora diviene centrale riuscire da parte dei genitori e delle figure di riferimento dar fiducia, accettare e supportare le possibili manifestazioni di un individuo in mutamento, accogliere i suoi dubbi, le sue incertezze, le sue passioni, le potenzialità che una nuova fase comporta e riuscire a creare adeguati momenti di condivisione e dialogo che permettono al giovane di scegliere in serenità i propri percorsi di identità.

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