anno 4
n. 19
18 maggio 2009
sommario


PRIMA 
- EDITORIALE
Prima di tutto l'onestà (di Michele Guccione)

pag. 2: SPECIALE MEDICINA ESTETICA
-
Dalle creme al bisturi: basta giocare a mosca cieca! (di Giulia Valenti )
- Cure estetiche: quale attendibilità? (di Diego Fabra )

pag. 3: SPECIALE MEDICINA ESTETICA
- Chirurgia plastica ed estetica come servizio (di Giulio Gherardini) 

pag. 4:  SPECIALE MEDICINA ESTETICA
Medici col “bollino blu”: garanzia di serietà e competenza (di Giovanni Alberti) 
- Non sempre bellezza è sinonimo di successo e carriera (di Maria Teresa Triscari) 

pag. 5:  SPECIALE MEDICINA ESTETICA
- Ricostruzione del seno parte integrante della mastectomia Nuove tecniche con tempi ridotti (di Giusy Egiziana Munda )
L’adolescente e il suo corpo: rischi, disagi, scoperte (di Francesco Garofalo )

pag. 6: SPECIALE MEDICINA ESTETICA
- Una giornata dedicata alla cura del proprio corpo 
- Consigliati

pag. 7: SPECIALE MEDICINA ESTETICA 
-
Il ricorso alla chirurgia estetica non parla solo al femminile: aumentano gli uomini che vogliono migliorare il loro aspetto (di Francesco Trupia)

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?

- Farmacie di turno

pagina 2 - SPECIALE MEDICINA ESTETICA
Dalle creme al bisturi: basta giocare a mosca cieca!
di Giulia Valenti - e-mail

Demonizzare, mai! Essere informati, sempre! Dovrebbe essere questo l'approccio delle donne - e degli ormai tanti uomini - al mondo della cosmesi, della dermocosmesi, della fitocosmesi, e perchè no, della chirurgia estetica, tutti settori che non risentono affatto della crisi economica. Anzi. Nel nostro Paese si investe più sulla caducità del corpo che sull'acquisto di libri, abbonamenti a teatri, concerti o viaggi culturali. Infatti, sono i prodotti per il corpo a toccare la cima delle vendite, oltre 1,3 miliardi di euro. Se è vero che, come scriveva nei primi anni del Novecento Axel Munthe, medico e scrittore svedese, "l'anima chiede più spazio del corpo", è altrettanto vero che oggi "...anche il corpo vuole la sua parte". L'importante è non fargli prendere il sopravvento. I dati di mercato sono inequivocabili: la grande distribuzione copre il 40% dei consumi di cosmetici, le profumerie il 26%, le farmacie il 15, per i prodotti dalla ricerca avanzata, e le erboristerie con il 3,5, per l'interesse verso il binomio natura-benessere ed il biologico. I prodotti per il viso, da soli, raggiungono oltre il 15% dell'intero comparto e che siano più costosi non significa che siano anche più efficaci. Detto ciò, stiamo in guardia. Entrare in profumeria è come entrare in una casbah. Storditi dai profumi degli olii essenziali e guidati dal miraggio dell'eterna giovinezza, ci fiondiamo sul prodotto dal battage pubblicitario martellante e, senza leggere gli "ingredienti", lo acquistiamo speranzosi che quel siero farà la nostra fortuna. Certamente quella di altri, ossia delle case cosmetiche griffate che caricano sul prodotto i costi di campagne promozionali da milioni di euro. In attesa che qualcuno investa quei milioni di euro in prevenzione (perché esiste anche la prevenzione per ritardare le rughe e combattere la cellulite), ricordiamo pochi elementi: il fumo "spegne" la pelle; l'esposizione solare senza protezione la incartapecorisce; servono dieta equilibrata e movimento; i problemi circolatori incidono sull'accumulo della cellulite. Occhio anche alla chirurgia estetica senza "bollino blu": si rischia la stampa di sorrisi paralizzati col botulino. Anche in questi casi è importante la scelta del chirurgo di provata esperienza e che operi in centri specializzati ed attrezzati. E' un campo in estrema espansione: volume del seno e liposcultura rappresentano il 70% degli interventi, il 30% per il lifting, l'addome e il naso. Anche in Italia gli over 60 vogliono apparire giovanili: sono in aumento del 30% gli interventi di borse sotto gli occhi, palpebre cascanti e rughe. Tutto ciò stride col dramma delle donne colpite da tumore al seno, sottoposte a mastectomia, costrette alla ricostruzione della mammella, non per vanità, ma per mantenere l'integrità del corpo. Altro che problemi di immagine! Un altro mondo che illude è quello delle "creme alle erbe". In Italia non esiste una legislazione che impone l'esplicitazione dei principi attivi contenuti e delle percentuali. Si indica genericamente "aloe" o "calendula": ma quanta ce n'è? E non è sufficiente scrivere "bio" per essere davvero biologico. Allora, piuttosto che giocare a mosca cieca fra gli scaffali delle profumerie o delle erboristerie, parliamone col nostro medico di famiglia o con un dermatologo. I consigli per affrontare con consapevolezza il problema del "tempo che passa" non ci mancheranno. Piuttosto che credere, imbambolati, alle promesse di creme che riempiono le rughe (in un'ora o in un giorno), dall'effetto lifting assicurato e che sollevano i glutei come un push-up, il medico saprà indicarci la strada giusta. 

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