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pagina 4 - MEDICINA | |||
Ricordo di un Maestro e di un Amico | ||||
di Michele Guccione - e-mail | ||||
Mario Grispo, il mio primo maestro, ci ha lasciatti di recente. Nell'81 frequentavo l'Istituto di Giornalismo, era previsto uno stage presso il mensile "Sicilia Tempo". Mi recai - era un pomeriggio d'estate - nell'originaria sede di via Mariano Stabile, fucina di riviste e libri sull'autonomia e sul "buono" che la Sicilia sapeva produrre. Fui presentato al caporedattore Misuraca, uomo di cultura condita da cefaludese saggezza. Poi conobbi quest'uomo barbuto e strano, di cui ci raccontavano del duro carattere e della severità di giudizio. L'impatto non fu dei migliori, ma tant'è...mi misi di buzzo buono ad ascoltare. E lui a snocciolarci regole e insegnamenti. A settembre la Publisicula si trasferì nella nuova sede di via Nenni, dove Mario aveva anche creato il centro stampa "per liberarsi dalla tirannia dei tipografi". Lì mi toccò scrivere il primo articolo. Era un resoconto sui nuovi regolamenti e contributi comunitari a favore della pesca e delle marinerie. Dopo averlo letto, mi disse, urlando: "Questo non puoi averlo scritto tu che sei alle prime armi, hai copiato". Per mettermi alla prova mi chiuse dentro una stanza e mi affidò un altro articolo. Lesse anche questo e, con espressione stupita quanto addolcita, mi disse: "Allora tu hai la stoffa del giornalista". Cominciammo insieme un'esaltante avventura, basata su stima e fiducia. Mario, insegnandomi tutti i segreti del mestiere, mi affidava sempre nuove sfide. Purtroppo la vita ci portò su strade parallele, per farci ritrovare negli ultimi anni. Ho imparato ad apprezzarlo non solo per ciò che aveva saputo costruire in questa terra difficile, ma anche per essere rimasto l'ultimo depositario di un periodo storico intenso fatto di vis politica, cultura vera e capacità intellettuali, che l'arroganza e l'insipienza della nuova classe dirigente hanno voluto travolgere e gettare nell'oblio. Caro Mario, sin dall'inizio hai creduto in questo settimanale, nato, come tutte le cose tue, inseguendo un sogno. Nel ringraziarti per tutto ciò che ci hai regalato, il minimo che possiamo prometterti in questo ultimo saluto è di continuare a sognare come te nella possibilità di una Sicilia migliore. |
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