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pagina 1 - EDITORIALE | |||
I bambini ammalati sono tornati a sorridere | ||||
di Michele Guccione - e-mail | ||||
E quattro. Prima il caso di Gigi Rizzo, trapiantato di cuore che ha perso un rene, la cui causa, da noi raccontata, è servita a potenziare i controlli per i post-trapiantati e a portare il logo dell'Associazione cardiotrapiantati sulla vettura da corsa di Totò Riolo nei vari circuiti di rally. Poi Bennardo Raimondi, vittima di usura e pronto a vendere un rene, che grazie al nostro appello ha ricevuto solidarietà e aiuti concreti. E ancora Simone Tarantino, al quale è crollata la casa, privo di mezzi per ricostruirla, che attraverso il nostro appello è arrivato all'attenzione di chi potrà e saprà aiutarlo. Questa settimana un'altra buona notizia. Ci eravamo occupati, nel numero dedicato ai bambini che soffrono, dell'Aslti, l'associazione dei genitori dei piccoli ammalati di leucemia, che si tassano per finanziare le attività del reparto. Avevamo chiesto a chi di dovere un gesto di sensibilità, perché reparti come questo non possono esistere solo perché pagati dai genitori dei ricoverati, mentre altrove si sprecano fiumi di denaro. La richiesta era quella di "ridare il sorriso ai bambini ammalati". Anche questa volta "nell'attesa..." si è rivelato, grazie a voi che ci leggete, un fortunato amplificatore della voce dei più deboli. Voce che è arrivata fino all'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che, con un provvedimento eccezionale, ha assegnato un finanziamento al reparto dell'Ospedale dei bambini, consentendo l'assunzione dei medici necessari al suo funzionamento. Ringraziamo l'assessore Russo per questo gesto che valorizza il lato umano dell'assistenza sanitaria. Questa esperienza conferma l'importanza di raccontarci storie e problemi affinché li urliamo per voi. Chi ha responsabilità deve sapere e deve provvedere. Altre associazioni ci avevano raccontato problemi analoghi, ma poi non avevano voluto pubblicarli per paura di ritorsioni. L'esempio di oggi dimostra che chi non ha nulla da perdere o da nascondere non deve temere nulla, soprattutto quando l'interlocutore sa valorizzare la condivisione degli obiettivi di utilità collettiva. |
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