Gli episodi di maltrattamento ai minori legati a disagio, devianza e violenza, fisica e/o psicologica, sono parte della nostra quotidianità, sia quando la cronaca ne evidenzia la drammaticità, sia quando ripensiamo a tutta l'indifferenza e la trascuratezza che il mondo degli adulti, talvolta, esprime nei confronti dei bisogni più profondi di bambini e adolescenti.
A partire dal riconoscimento di questa realtà, più sfumata, ma altrettanto diffusa, occorre riflettere sui modelli di relazione e sugli stili di accudimento che, troppo spesso, anche in contesti culturalmente evoluti, sottovalutano la ricchezza interiore dei giovani e la capacità dei più piccoli di comprendere, elaborare esperienze, cogliere i segnali, apprendere dagli adulti.
Ripensando alle forme più crude di violenza e abuso assai diffuse in famiglia, Gladis Renda, neuropsichiatra infantile, responsabile del Coordinamento funzionale del Gruppo Operativo Interistituzionale Abuso e Maltrattamento (GOIAM), ci par-la dell'attività svolta da più di un decennio in questo delicato ambito di intervento.
Quando si è costituito e da chi è composto il GOIAM?
Il Gruppo nasce a Palermo sin dalla fine degli anni ‘90 e si diffonde nei 5 Distretti Sanitari cittadini più uno, che opera nel comprensorio di Misilmeri. E' composto da operatori in ruolo presso i servizi di Neuropsichia-tria infantile della ASL, da altri operatori del Provveditorato agli studi e da pisicopedagogisti del Comune di Palermo funzionalmente distaccati con delibera.
Come giungono i minori?
Vengono inviati soprattutto dalla Procura dei minori, dal Giudice tutelare, e dagli insegnanti.
C'è stato un incremento delle segnalazioni?
Sì, specie negli ultimi anni, grazie all'opera di sensibilizzazione degli stessi operatori del GOIAM, attraverso i progetti di prevenzione nelle scuole elementari e medie che hanno registrato la massima partecipazione da parte dei docenti. Anche le famiglie e i vicini oggi sono in grado di comprendere meglio i segnali, anche indiretti, e più disposti rispetto al passato a chiedere aiuto. Purtroppo, a tutt'oggi il fenomeno è in gran parte sommerso, in quanto l 'abuso è prevalentemente intrafamiliare e le famiglie, spesso, tendono ad occultare il problema.
Il fenomeno riguarda prevalentemente le fasce sociali più svantaggiate?
La crisi economica ha generato maggiore degrado in certe fasce sociali, ma il fenomeno è trasversale, la famiglia abusante spesso è insospettabile.
Quante sono le segnalazioni ogni anno?
Mediamente 35 per Distretto sanitario. Senza contare la gestione dei casi in carico dagli anni precedenti (circa cento). Si tenga presente anche che il numero degli operatori in questi dieci anni di attività non è stato integrato.
Sarebbero quindi auspicabili convenzioni future con il privato sociale.
Sono sufficienti le risorse a sostegno del minore ?
No, in quanto, spesso, è necessario l'allontanamento, anche solo temporaneo, del minore da casa e per poter procedere a questo provvedimento sono indispensabili le "Case Famiglie" che, allo stato attuale, hanno gravi problemi di finanziamento pubblico.
Il GOIAM ha sede presso il Distretto Sanitario 13, in via Fattori 60. Il recapito telefonico è 0917036625. I giorni di ricevimento sono lunedì martedì e venerdì, dalle ore 9 alle 13.
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