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La rinite allergica nei bambini: sintomi, prevenzione e cura | |||
di Claudio Ragno - specialista in Allergologia e Immunologia clinica - e-mail | |||
Con l'arrivo della primavera può succedere che in alcuni bambini compaia una strana forma di raffreddore: la mucosa nasale si gonfia e si ha una continua secrezione. Durante le ore notturne il bambino tende a dormire con la bocca aperta perché il naso è ostruito dall'ingrossamento dei turbinati (piccole protuberanze dentro le narici) e dalla secrezione di muco. Questa secrezione nasale può scendere posteriormente verso la gola e provocare prurito e tosse. Il polline di Parietaria e graminacee, insieme al polline di ulivo sono i principali responsabili di queste manifestazioni, tanto che questo tipo di raffreddore anticamente veniva chiamato febbre da fieno per la sua comparsa tipicamente intermittente stagionale, cioè primaverile. Non bisogna sottovalutare questa sintomatologia che comporta nei bambini, oltre ai sintomi sopra indicati, anche disturbi del sonno e della concentrazione, l'infiammazione periodica dei seni paranasali (sinusiti), la formazione di polipi nasali e la comparsa di asma bronchiale. La terapia della rinite allergica è essenzialmente basata sull'uso di antistaminici per bocca e di corticosteroidi topici nasali, farmaci che agiscono solo sul sintomo, cioè sulla riduzione degli episodi di starnuti e della rinorrea, ma non curano l'allergia e, inoltre, devono essere assunti sempre su indicazione dello specialista allergologo. L'unica cura scientificamente documentata è l'immunoterapia desensibilizzante (il cosiddetto vaccinio) e consiste nella somministrazione a dosi crescenti di estratto allergenico del polline a cui il bambino è allergico, da effettuare sempre dopo accertamento attraverso test allergometrici. |
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