anno 3 
n. 46 
22 dicembre 2008
sommario


PRIMA 
- Punti di vista Su voi e su noi (di Diego Fabra) 

pag. 2: MEDICINA
- Per combattere i problemi di sterilità la coppia deve avere un ruolo attivo  (di Giuseppe Valenti) 

pag. 3: MEDICINA
- La depressione in adolescenza: riconoscerla per curarla (di Angela Ganci ) 
- Inbox

pag. 4:  L’APPROFONDIMENTO
-
Un po' di chiarezza sul caso Eluana Englaro (di Luciano Sesta) 
-
Recapiti utili

ag. 5: UN PO' DI RELAX 

- Cruciverba (a cura di Rita Patti) 
- Sudoku
- Scacchi
- Soluzioni dei giochi
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pag. 6: ATTUALITA'
- Le nuove frontiere sulle malattie del colon - retto (di Roberta Gizzi)
- Spettacolo teatrale realizzato dagli utenti della "salute mentale"
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- La nostra casa Aspettando il Natale (di Mary Arena)
- Mangiarbene
Peperoni ripieni 
di Aurora
(a cura dello Studio Nutrizione e Dietetica)
- Recapiti utili
-
Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno

pagina 2 - MEDICINA
Per combattere i problemi di sterilità 
la coppia deve avere un ruolo attivo 
di Giuseppe Valenti - ginecologo del Centro Genesi

La riproduzione ha il compito fondamentale di permettere la sopravvivenza (e l'evoluzione) della specie. A differenza delle altre specie, quella umana assume il ruolo "individuale" di soddisfare il desiderio di maternità e paternità insito nel genere umano. 
E' quindi un tema che dovrebbe toccare tutti, anche coloro che non hanno avuto apparentemente alcun problema o interesse riproduttivo. 

E' un processo molto complesso, non ancora del tutto conosciuto, e che si articola in varie tappe ciascuna delle quali deve svolgersi in maniera perfetta ed in perfetta sincronia con le altre: regolare ovulazione ciclica; produzione di gameti cosiddetti competenti, cioè da parte della donna di ovociti capaci di essere fecondati e di formare un embrione vitale, mentre da parte dell'uomo di spermatozoi capaci di fecondare e di dare impulso per lo sviluppo embrionale; incontro dei gameti competenti e loro regolare fusione (fecondazione), tappe che avvengono all'interno della tuba; sviluppo regolare dell'embrione che, nei primi 34 giorni, continua a svilupparsi all'interno della tuba; trasporto dell'embrione dalla tuba all'interno della cavità uterina; annidamento dell'embrione nell'utero (impianto); capacità dell'utero di portare regolarmente avanti la gestazione.

Non sempre tutto procede regolarmente: ciascuna di queste tappe può occasionalmente avvenire in maniera imperfetta, il processo si sblocca ed il flusso mestruale si presenta come segno evidente del fallimento riproduttivo. In condizioni di "normale" fertilità , entro un certo periodo di rapporti intenzionalmente fecondi (6?12 mesi), tutto avviene in perfetta sincronia per permettere alla specie umana di riprodursi e nello spesso tempo di soddisfare il desiderio di prole. Ma a volte il fallimento non è più occasionale e continua a ripetersi mese dopo mese. 

Una lieve riduzione della fertilità di uno od entrambi i partner può semplicemente richiedere un tempo un po' più lungo perché quella coppia possa regolarmente riprodursi, ma se questo tempo supera i 18?24 mesi, è molto probabile che in quella coppia esistano problemi riproduttivi (infertilità). La condizione d'infertilità è definita come l'incapacità di avere un figlio dopo due anni di rapporti non protetti. Si stima che questo problema interessi circa il 12?15 % delle coppie in età riproduttiva, assumendo dimensioni di carattere sociale. In Italia, tra le nuove coppie che si formano ogni anno, circa 40.000 sono destinate ad avere difficoltà riproduttive nella loro futura vita relazionale. Queste coppie, nel loro insieme, rappresentano la popolazione "infertile". Oltre alla valenza sanitaria in quanto è a tutti gli effetti una "malattia", l'infertilità ne possiede altre di ordine psicologico, familiare e relazionale. 

Nel momento in cui una coppia infertile si rivolge al medico o a centri specializzati per una richiesta di assistenza medica, deve essere consapevole che inizia un percorso che può durare a lungo e che prevede una fase diagnostica e una fase terapeutica, spesso a tappe e che non sempre è in grado di risolvere il problema e di soddisfare il desiderio di un figlio.

Oltre allo stato di grande disagio psichico che la coppia vive dal momento in cui scopre la propria condizione di infertilità, si aggiunge l'ansia di non potere risolvere "subito" il problema , la necessità di utilizzare energie fisiche e psicologiche, oltre l'impegno di tempo, per affrontare le varie tappe del percorso, la depressione per gli eventuali fallimenti ed il rischio di non recuperare l'energia sufficiente per andare avanti

La qualità di vita, le relazioni familiari, sociali e lavorative ne possono risentire.
E' per questo che, fin dall'inizio, la coppia deve avere "una parte attiva" in ogni fase del processo : deve pretendere di capire per potere decidere, deve essere messa in grado di fare un "programma riproduttivo" per sapere dove, se e quando fermarsi.
Oggi la Mmedicina offre grandi possibilità. Basti pensare che, grazie alle biotecnologie riproduttive, nascono nel mondo occidentale circa ottocento bambini al giorno in coppie infertili.

Ben lungi dall'offrire una garanzia di successo e con tutte le problematiche connesse ad ognì atto medico, i trattamenti per l'infertilità dovrebbero essere vissuti da tutti (pazienti e non) anche con l'aspetto positivo delle nuove possibilità rese disponibili dal progresso medico.

Non più di 15-20 anni fa, la coppia infertile aveva ben poco da scegliere. Il "poter scegliere" può creare ansia , a volte confusione, ma è sempre una conquista sia a livello individuale che sociale.
Una coppia infertile, informata correttamente, può responsabilmente decidere di proseguire il percorso riproduttivo, di scegliere altre strade (ad esempio la adozione), di accettare la propria condizione di infertilità.
Ogni individuo ed ogni coppia può vivere la propria condizione in maniera diversa, ma ogni scelta deve essere rispettata.

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