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pagina 6 - ATTUALITA' | |||
In Sicilia una nuova cura per il tumore della vescica | ||||
di Cettina Sorrenti | ||||
Novità nella cura del tumore della vescica, che in Occidente rappresenta per incidenza la quarta causa di tumore, dopo quelli del polmone, della prostata e del colon. La nuova metodica, per la prima volta in Sicilia, viene attuata presso l'Unità Operativa semplice di Urologia, dell'Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratteli, diretta dal dott. Danilo Di Trapani. Questa nuova terapia, di fatto, riduce drasticamente la recidività del tumore e determina un considerevole risparmio della spesa sanitaria. Un tumore - come ha spiegato il dott. Di Trapani - che presenta un' incidenza quattro volte superiore nel sesso maschile con maggiore frequenza nei pazienti di età superiore ai sessant'anni. Tra i principali fattori di rischio si riconoscono il fumo di sigaretta e l'esposizione ad alcuni agenti chimici. Fino ad oggi, dopo l'intervento endoscopico, il paziente iniziava una terapia intravescicale che prevedeva l'introduzione, attraverso un catetere, di un farmaco (chemioterapico o immunoterapico) al fine di evitare l'impianto di cellule tumorali residue all'intervento, eliminare la malattia residua, prevenire recidive e ritardare l'infiltrazione della parete vescicale... La nuova tecnica, denominata Emda (Electro motive drug administration), aumenta la diffusione del chemioterapico attraverso la parete vescicale e di conseguenza permette una maggiore efficacia dello stesso nei confronti delle recidive, così come dimostrano le evidenze scientifiche su questa nuova procedura, che determina risultati superiori (rispetto alla chemioterapia o immunoterapia passiva) sia sui pazienti a basso, intermedio e alto rischio di recidiva - progressione. Gli stessi studi, inoltre, hanno dimostrato una diminuzione del tasso di mortalità. La procedura Emda di somministrazione del chemioterapico - come ha osservato il dott. Di Trapani - si basa sulla capacità della corrente elettrica di aumentare di sette volte la permeabilità della parete vescicale, permettendo al chemioterapico di raggiungere in profondità la parete ed in concentrazioni superiori rispetto alla semplice diffusione passiva. Questa rivoluzionaria metodica di trattamento del tumore vescicale, eviterà a tanti pazienti, di ricorrere ad altre cure e ad a interventi altamente mutilanti ottenendo un miglioramento della qualità di vita dei pazienti. |
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