E' in rete il nuovo sito web www.timshel.it dedicato ai giovani sui disturbi del comportamento alimentare, anoressia e bulimia, un progetto nato nell'ambito del progetto ministeriale "Guadagnare Salute", finalizzato a rendere più facili le scelte salutari.Il sito è nato per combattere il preoccupante fenomeno del dilagare di siti web che inneggiano all'anoressia, oltre trecentomila. Il Governo ha deciso di intervenire offrendo notizie positive date da esperti nel linguaggio adoperato dai giovani, come email, chat e forum.
In Italia sono circa tre milioni le persone di età compresa fra i tredici e i trentacinque che soffrono di disturbi alimentari. Una soglia che si sta abbassando fino a coinvolgere bambini di dieci anni. Tra l'altro, il fenomeno che ha riguardato soprattutto le giovani donne, comincia a diffondersi anche tra i maschi: i disturbi insorgono da giovani e tendono a cronicizzarsi, creando seri problemi di salute pubblica, una vera e propria epidemia sociale.
Occorre un'assistenza multispecialistica, spesso assente in molte zone del Paese, costringendo di fatto famiglie e malati a un iter diagnostico assai lungo e viaggi della speranza. Proprio per questo il Ministero del Welfare ha istituito una commissione che si sta occupando di avviare un percorso organizzativo per istituire in ogni regione centri pilota di riferimento, con ambulatori accreditati a livello regionale, e servizi di ricovero anche in day hospital o in emergenza.
Oltre a queste iniziative il Ministero ha avviato diverse azioni: è stata creata una rete osservazionale di cinque centri pubblici sentinella per procedere a una mappatura dei servizi di assistenza esistenti e aggiornare le linee guida; a questo tipo d'intervento sono stati affiancati interventi di sensibilizzazione nella comunicazione mediatica, dell'industria del cibo e delle diete nel mondo della scuola e dello sport. Lo sport, infatti, può rappresentare un fattore di rischio in particolare per quelle discipline, come danza e ginnastica artistica, dove si richiede un controllo del peso costante.
E' fondamentale non lasciare fuori le famiglie dalla lotta ai disturbi alimentari. I genitori devono essere aiutati anche attraverso un'adeguata informazione in modo da riconoscere i primi campanelli di allarme di questa malattia - ad esempio, nelle ragazze l'insorgere dell'amenorrea - per arrivare a una diagnosi precoce, a scegliere le cure migliori favorendo l'accesso ai centri specializzati. Altret-tanto importante è che le famiglie siano coinvolte nelle scelte terapeutiche e nel percorso di rieducazione alimentare.
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