La moderna medicina attribuisce grande importanza alla prevenzione. Per tale motivo suggerisce di effettuare analisi del sangue periodicamente, anche in assenza di sintomi morbosi. La periodicità dipende dall'età e dalla salute del soggetto, nonché da comportamenti e stile di vita considerati a rischio (sedentarietà, fumo, accessi alimentari, stress). Le analisi del sangue e delle urine sono indagini di semplice realizzazione, ma dall'enorme importanza clinica per le numerose informazioni che possono fornire e che consentono di confermare o escludere differenti ipotesi diagnostiche, nonché ad indirizzare correttamente ulteriori ricerche attraverso esami più sofisticati.
Ma di fronte alle più svariate sintomatologie o nel caso specifico di problemi urologici, quali sono gli esami da fare e quali i laboratori che consentono di eseguire indagini il più complete possibile?
Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Rosa Sciuto, che abbiamo raggiunto presso il suo Laboratorio di Analisi Cliniche di via Cirrincione 10 a Palermo. Esordisce così: " Il nostro Laboratorio esegue tutti gli esami di sangue, urina, ormoni, tiroidi con anticorpi, marcatori tumorali, marcatori dell'epatite, celiachia, intolleranze alimentari, test allergici".
Nel suo Laboratorio, a quali tipi di analisi è possibile sottoporsi?
"Una particolare attenzione viene dedicata dal nostro Laboratorio a tutti i problemi collegati alla prostata. E ciò attraverso la ricerca dell'antigene prostatico totale e frazionato. Questo ci consente di individuare in tempo utile ogni ipertrofia degenerativa".
Con quale margine di precisione si ricavano gli esiti degli esami per le patologie analizzate?
"Il sistema dei calibratori, frutto della più recente innovazione tecnologica, ogni mattina ci indica la precisione massima e l'accuratezza assoluta di ogni singolo esame. Ne deriva, di conseguenza, che il margine di errore diventa praticamente nullo".
Nel caso di un esame per problemi urologici, quali elementi vanno tenuti sotto controllo?
"L'esame dell'urina offre la possibilità di individuare un ampio spettro di problemi: dalla frequente cistite fino a questioni più rare e più complesse, come l’insufficienza renale. Se ci troviamo in presenza di problemi nefrologici, ci avvaliamo di altri esami, dalla raccolta delle urine al dosaggio della creatinina, indicatore primario della funzionalità renale".
Quali sono i parametri che denotano una situazione di allarme?
"Il dato più allarmante resta la presenza di sangue nelle urine. Le tracce anomale possono essere riconducibili a vari fattori: a infezioni delle vie urinarie, a insufficienze renali o, in casi estremi, a lesioni tumorali. Altro dato allarmante è la presenza di glucosio nelle urine che indica con certezza un diabete. Un elevato indice di PSA deve indurre il paziente a un immediato consulto con l'urologo per un'accurata indagine alla prostata".
Quant’è importante il rapporto dell'analista con il medico di famiglia?
"Il rapporto dev’essere improntato alla massima collaborazione e al più aperto dialogo. Ogni referto può essere spunto per altri accertamenti e altre diagnosi. Pur rimanendo all'interno delle rispettive competenze e responsabilità, la consultazione costante può essere anche fonte di un reciproco arricchimento culturale e professionale".
Per quanto riguarda la prevenzione, a quali esami periodicamente sarebbe opportuno sottoporsi e con quale frequenza?
"Una corretta prevenzione urologica dovrebbe prevedere un controllo almeno trimestrale di urine e PSA. Mentre una prevenzione a più vasto raggio dovrebbe puntare, essenzialmente, a una diagnosi precoce di tumori e malattie cardiovascolari. A tal fine consiglierei un controllo almeno semestrale dei parametri legati ai markers tumorali, ai fattori di coagulazione del sangue e all'assetto lipidico (colesterolo e trigliceridi)".
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