anno 4
n. 41
9 novembre 2009
sommario



PRIMA
- EDITORIALE
Un controllo che vale una vita (di Michele Guccione)

pag. 2: LA PAGINA DEL CONSUMATORE
-
Convenzione per l’erogazione immediata di crediti con cambiali a chi ha avuto ritardi di pagamento dei prestiti (a cura dello Sportello Tutela Credito)
- L’ANGOLO DEL CONSUMATORE Arriva il bonus gas per le famiglie a basso reddito (a cura della Federconsumatori)

pag. 3: MEDICINA
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GUIDA DEL CUORE Conoscere il proprio fattore di rischio (di Sergio Fasullo)

pag. 4:  speciale apparato uro-genitale
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Galione: “A gennaio il nuovo centro polispecialistico per la prevenzione dell'insufficienza renale”(di Giusy Egiziana Munda)

pag. 5: speciale apparato uro-genitale
-
Il calendario degli screening per l’apparato uro-genitale
- La disfunzione erettile non è una malattia incurabile  (di Giuseppe Lauria)

pag. 6: speciale apparato uro-genitale
-
Malattie renali: gli esperti creano il "Registro mediterraneo" (Fonte: Ufficio stampa Congresso della Società mediterranea di Nefrologia)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- PUNTI DI VISTA
Non solo smettere 
di fumare…
  (di Diego Fabra)
- Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
-
Turni delle farmacie
pagina 4 - SPECIALE APPARATO URO-GENITALE
Galione: “A gennaio il nuovo centro polispecialistico per la prevenzione dell'insufficienza renale”
di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it

In Italia si contano circa 50.000 dializzati e 7.000 pazienti in lista d'attesa. Grandi numeri che economicamente si traducono in un considerevole aggravio della spesa sanitaria. Gran parte di queste persone, oggi, con l'evoluzione della vita e delle tecnologie, entra in dialisi perché già affetto da ipertensione o da diabete, cioè le cause che più comunemente creano lesioni alle vie renali. Esiste, poi, un capitolo a parte legato alle malattie renali di natura ereditaria. Ma l'aspetto più inquietante è che le malattie renali hanno un incremento annuo del 6-8%, tanto da poter parlare di vera e propria epidemia. L'unico modo per cercare di porre un freno a questa escalation è la prevenzione, che non può e non deve prescindere dal coinvolgimento del medico di medicina generale, in quanto è legata strettamente alle malattie della civiltà e del benessere, come, appunto, l'ipertensione e il diabete. 

"Più di vent'anni fa si parlava di prevenzione in termini diversi rispetto ad oggi. Più attenzione veniva rivolta alle nefropatie primitive e si era piuttosto scettici sulla prevenzione primaria in Nefrologia, essendo molto difficile effettuarla (per la visione di allora), rivolgendo, di conseguenza, maggiore attenzione alla prevenzione secondaria e terziaria". Lo spiega il Dott. Antonino Galione, già aiuto di Nefrologia e dialisi al Policlinico di Palermo. Da quando è in pensione coordina l'attività dell'Associazione Siciliana per la Prevenzione e la Terapia delle Nefropatie (A.S.P.N.), che ha per obiettivo principale la riduzione dell'incidenza delle nefropatie nella popolazione. 

Quindi, è cambiato l’approccio con la malattia?
"Sì, il nefrologo era molto attento alle nefropatie primitive, alle malattie immunologiche. Le sale dialisi erano piene di soggetti giovani che erano candidati al trapianto di reni. Allora si riuscivano ad eseguire pochi trapianti. Grazie ai progressi della medicina, è raro vedere un giovane in sala dialisi; per lo più i nostri pazienti sono anziani. Con loro, non potendo pensare, data l'età, di sottoporli a trapianto, si lavora sulle complicanze facendo prevenzione terziaria".

Quali sono i rischi dell'insufficienza renale?
"Non è l'evoluzione verso la dialisi, ma lo sviluppo di complicazioni cardiovascolari. Di fronte a tale problema, dunque, la prima politica da adottare è quella della prevenzione primaria che implica il combattere in maniera efficace l'ipertensione, il sovrappeso e l'obesità, spingendo gli individui ad alimentarsi meglio, fare attività fisica, curare con metodi farmacologici e non i disturbi del metabolismo lipidico". 

Ci vuol parlare del nuovo Centro polispecialistico?
"Il Centro nascerà a gennaio, presso l'Ambulatorio di dialisi e terapie renali di piazza Europa 20. All'interno della nuova struttura il problema della prevenzione potrà essere affrontato sotto diversi aspetti: dalla nefrologia alla dermatologia, dall'odontoiatria alla diabetologia, fino alla cardiologia, cioè tutte patologie rientranti nell'ambito della prevenzione nefrologica. Lo scopo è quello di effettuare la prevenzione dell'insufficienza renale sul territorio, incrementando la cultura del controllo. Il nostro Centro farà da punto di riferimento per la raccolta dei dati sull'incidenza delle malattie nefrologiche in Sicilia, ma, soprattutto, sull'insufficienza renale cronica che trasmetteremo all'osservatorio epidemiologico regionale. Lo scopo è di coordinare i centodieci centri di dialisi presenti sul territorio siciliano, organizzandoli in modo che ognuno di essi rappresenti una postazione fissa sul territorio che si rivolge ad un certo numero di medici di famiglia. Si formerà così una rete di controllo che permetterà di utilizzare i centri per la dialisi in maniera più razionale. Ogni provincia coordinerà questi centri, raccogliendo i dati che affluiscono alla nostra associazione che li trasmetterà all'Osservatorio epidemiologico regionale".

Per arrivare a questo traguardo, cosa occorre?
Serve una maggiore sensibilizzazione che si potrebbe concretizzare attraverso incontri periodici tra gli specialisti del settore ed i medici di base, da tenersi presso il Centro, con cadenza annuale. Solo così la spesa sanitaria in Sicilia si potrebbe ridurre. Infatti, dobbiamo considerare che un dializzato costa 50.000 euro l'anno contro i 50 centesimi di un esame delle urine che permette di controllare se vi sono potenziali soggetti candidati a problemi nefrologici. Nell'ambito della prevenzione primaria è di fondamentale importanza il rapporto del medico di base con il nefrologo, per poter diagnosticare tempestivamente,attraverso una collaborazione sinergica, dai vari campanelli d'allarme del proprio paziente, la presenza di diabete o ipertensione che condurrebbe a problemi nefrologici. Del resto, poiché un'insufficienza renale cronica amplifica il rischio di infarto ed ictus, determinando in molte persone la morte ancora prima di arrivare alla dialisi, è di vitale importanza intercettarla in tempo". 

A che età è consigliabile iniziare a fare prevenzione?
"Sin da giovani, inviando al nefrologo i soggetti che presentino segni di familiarità con il diabete o di ipertensione".

In cosa consiste la prevenzione secondaria?
"Quando la funzione renale declina, si entra nel campo della prevenzione secondaria, cioé nelle terapie orientate a rallentare l'evoluzione delle malattie renali e ad attenuare l'alto rischio cardiovascolare ad esse associato".

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