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pagina 6 - SPECIALE APPARATO URO-GENITALE | |||
Malattie renali: gli esperti creano il "Registro mediterraneo" | ||||
Fonte: Ufficio stampa Congresso della Società mediterranea di Nefrologia | ||||
Creare un "Registro mediterraneo delle malattie renali e della dialisi": ecco l'obiettivo comune degli esperti, emerso nel corso del recente primo "Congresso della Società mediterranea di Nefrologia" a Giardini Naxos. I dati forniti in possesso degli specialisti erano incompleti e arretrati perché risalenti al 2006: l'assise scientifica è servita ad aggiornarli, al fine di individuare non solo le patologie classiche, ma anche quelle emergenti legate ai reni, come il diabete, l'ipertensione arteriosa e altre malattie tipiche dell'età anziana, di frequente sottovalutate, con un potenziale effetto negativo determinante la perdita della funzionalità del rene. Quindi, migliorare le aspettative dei pazienti e ridurre il rischio di diffusione di patologie oggi debellabili. Il registro, infatti, abbraccia un'area di 423 milioni di abitanti (più vasta di quella statunitense che sfiora i 250) e consente, partendo dalle indagini epidemiologiche, l'individuazione delle cause scatenanti morbi, con un raffronto fra le peculiarità delle zone interessate. Ciò permetterà un intervento più efficace in termini di qualità della vita e assistenza sanitaria e la presentazione all'Unione Europea di progetti di prevenzione più mirati. La tre giorni di Giardini ha visto protagonisti esperti provenienti da dodici Paesi del bacino mediterraneo (Algeria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Egitto, Grecia, Israele, Italia, Marocco, San Marino, Serbia, Slovenia, Tunisia), oltre a diversi specialisti siciliani (tra i quali ricordiamo i dottori Savica, Buemi, Fede, Mallamace, Santoro, Ricciardi). Una sessione è stata dedicata alle tossicità uremiche, approfondite da due fra i maggiori studiosi di tossine, Ray Vanholder di Ghent in Belgio e Goce Spasovsky di Skopje in Macedonia, che si sono soffermati sul valore altamente tossico per i dializzati della molecola omocisteina. Il gruppo di lavoro EDTA - ERA ha presentato indagini svolte in tutta Europa, al fine di riconoscere le principali tossine uremiche che danneggiano l'apparato cardiovascolare nel 70% dei pazienti dializzati. La giornata inaugurale si è conclusa con la lettura de "Il dolore in nefrologia" del prof. Guido Bellinghieri, presidente della Società mediterranea di Nefrologia. "E' un sintomo spesso dimenticato o sottovalutato - ha ricordato - che però ha delle ripercussioni negative sia a livello fisico-psichico, che dal punto di vista sociale, perché coinvolge la famiglia". Studi recenti americani hanno dimostrato come la depressione dei familiari dei soggetti colpiti da dolore cronico è superiore quattro volte la media. "Il dolore, sintomo studiato fin dall'antichità - ha proseguito Bellinghieri - da Ippocrate ad Aristotele, da Sant'Agostino a Cicerone, è componente essenziale della vita umana. Come sosteneva Scheler, la vita senza dolore non è completa, ma il ruolo dei medici è proprio quello di rimuoverlo il più possibile". |
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