anno 4
n. 35
28 settembre 2009
sommario


PRIMA 
- PUNTI DI VISTA
Quando il medico raccoglie i segreti di famiglia(di Diego Fabra)

pag. 2: ATTUALITA’
-
1 e 2 ottobre: confermato lo sciopero dei pediatri di famiglia (Fonte: Federazione Italiana Medici Pediatri Sicilia)
- In ricordo di Francesca (di Sergio Fabra)

pag. 3: SPECIALE SORDITA’
- Presbiacusia: quando l'orecchio invecchia (di di Giusy Egiziana Munda) 
- Asp di Palermo: tariffe ridotte per l'applicazione di apparecchi protesici e ortodontici

pag. 4:  SPECIALE OFTALMOLOGIA
-
Occhio pigro: com'è possibile accertarlo e curarlo (di Giusy Egiziana Munda)
- Settimana di screening per la vista

pag. 5:  SPECIALE OFTALMOLOGIA
- Disturbi della vista nel bambino: aiutarlo, non iperproteggerlo (di Angela Ganci)

pag. 6: MEDICINA
- Il "passaggio di stagione" e i suoi pericoli (di Fabrizio Dieli)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
-
Cerchi una farmacia?
- Annunci Immobiliari

pagina 5 - SPECIALE OFTALMOLOGIA
Disturbi della vista nel bambino: 
aiutarlo, non iperproteggerlo
di Angela Ganci - Psicologa psicoterapeuta, mediatrice familiare - angela.ganci@virgilio.it

La nascita di un bambino rappresenta un momento estremamente importante nella crescita di una famiglia poiché comporta cambiamenti sia nell'organizzazione della vita quotidiana (orari, abitudini e via dicendo), sia per le responsabilità di un genitore che sperimenta questo ruolo per la prima volta.

Si possono facilmente intuire le difficoltà che possono sorgere quando i genitori si trovano in presenza di una disabilità visiva del bambino, problema che comporta una serie di limitazioni nella vita quotidiana, conseguenti alla mancanza o al cattivo funzionamento degli occhi.

Dal momento che il primo contatto del bambino con il mondo esterno è mediato dalla vista, un deficit visivo tanto più è precoce tanto più compromette lo sviluppo di tutte le altre abilità che da essa dipendono. Infatti, poiché i primi apprendimenti avvengono per imitazione, non vedendo bene il volto della madre e non potendone osservare le espressioni e la mimica, il bambino non sarà in grado di imitarli e, quindi, non saprà esprimere le proprie emozioni o bisogni in modo comprensibile. 

Da parte sua, la madre non potrà ricevere dal proprio piccolo le risposte ai suoi messaggi di affetto, trasmessi, ad esempio, dai sorrisi, così come non saprà decifrare i suoi bisogni. 
Le reazioni a tali difficoltà possono essere diverse. Non sono rari i casi di depressione e fenomeni di iperprotezione per "farsi completamente carico" dei bisogni del figlio. In questo modo, però, si crea una forte dipendenza dalla madre. Infatti, nel bambino non vedente sono stati riportati episodi di disperato attaccamento alla madre e di estrema angoscia durante i periodi di separazione e di conseguente necessità di rendersi autonomo. Si nota una maggiore insicurezza nell'autonoma esplorazione dell'ambiente, anche per la difficoltà di vedere eventuali ostacoli e di ricevere sicurezza emotiva dalla madre tramite il contatto visivo.

La motivazione all'esplorazione è, in genere, scarsa: sono, infatti, le forme ed i colori degli oggetti che stimolano l'interesse, per cui, per coinvolgere i bambini affetti da problemi di vista, gli stimoli devono essere più forti: per esempio, oggetti più grandi o dai colori più intensi.

Scopo di ogni intervento dovrebbe essere quello di fornire al bambino opportunità di crescita e potenziamento delle sue capacità, promuovendo nei genitori un senso di adeguatezza e di sicurezza. 
È fondamentale, inoltre, che i genitori acquisiscano un'immagine realistica del proprio figlio che è pur sempre una persona che può avere grandi prospettive di autorealizzazione e di autonomia, proprio perché possiede molte risorse, in particolare, i sensi non compromessi che è importante individuare, sviluppare, favorire.

progetto  e realizzazione edizioni associazione nell'attesa - © tutti i diritti riservati