anno 4
n. 27
13 luglio 2009
sommario


PRIMA 
- PUNTI DI VISTA
Quando le nostre idee 
varranno qualcosa
(di Diego Fabra)

pag. 2: ATTUALITA’
-
Sicilia: firmata la convenzione per progetti di ricerca a favore delle popolazioni migranti e povere 
- Omnilift? Alta qualità e prezzi contenuti

pag. 3: NUTRIZIONISTICA
- E se melanzane, pomodori e peperoni pendessero dallo stesso albero?   (di Giusy Egiziana Munda) 

pag. 4:  MEDICINA
-
Accordo tra Ismett, Dobig di Genova e Università di Pittsburgh per sviluppare programmi di rigenerazione ossea

pag. 5:  SALUTE E BENESSERE
- Il mercato degli integratori non conosce 
la crisi 


pag. 6: SERVIZI
- Dove trovare aperte le guardie mediche turistiche, il pronto intervento medico per chi è in vacanza (Valeria Russo)
- Consigliati

pag. 7: SERVIZI
- Le guardie mediche estive di Palermo e provincia
- Annunci Immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno

pagina 3 - NUTRIZIONISTICA
E se melanzane, pomodori e peperoni pendessero dallo stesso albero? 
di Giusy Egiziana Munda - e-mail

Il nome scientifico della pianta è Sola-num Torvum. Ne-gli esperimenti del geometra si è rivelata un ottimo portainnesto, ovvero un arbusto che su un fusto di 20 centimetri di diametro riesce ad avere una straordinaria portata di innesti. "La pianta di cui disponevo qualche anno fa - ci dice - aveva un diametro del fusto di quasi 20 cm (per una circonferenza di 43 cm) contro gli 8 massimi che riportano le varie informazioni su Internet".

Pomodori, melanzane e peperoni innestati su un arbusto originario dell'America Latina. 
Questo è l'interessante esperimento di Giuseppe Marino, geometra al Comune di Palermo, che è riuscito ad innestare sul Solanum Torvum una pianta di melanzana e una di pomodoro, le quali, attraverso il suo spirito da sperimentatore, oggi convivono e pendono dallo stesso albero.

Lo abbiamo raggiunto nella sua residenza di Borgo Molara. Con orgoglio ci invita a seguirlo nel suo orto, dove crescono e si riproducono numerose piante di varie specie, tutte rigogliose e cariche di frutti. Ma quella che desta la nostra meraviglia è, appunto, la sua creatura più recente: la Solanum, sulla quale convivono e dalla quale fanno capolino floridi grappoli di pomodori, pomodorini, melanzane e peperoni. 

"Non faccio l'agricoltore di professione", ci rivela. "Le mie scoperte derivano da una lunga passione per la botanica che mi ha portato a raccogliere un'ampia documentazione. Tutto è iniziato per caso, quando sono venuto in possesso di una pianta d’origine tropicale, diffusa in tutti i Paesi del terzo mondo. Si chiama Solanum Torvum: non produce frutti, ma bacche a grappoli, ottimo cibo per uccelli. Da una bacca si ricavano 200-300 semi. La pianta, di per sé inutile, si è rivelata utilissima se sfruttata come portainnesto". 

La familiarità del nome di questa pianta con la melanzana (Sola-num Melongena), con il pomodoro (Solanum Lycopersicum) e con il peperone (Capsicum Annuum), anch'esso appartenente alla famiglia delle solanaceae, ha dato l'input alla natura da sperimentatore di Giuseppe Marino che, dopo anni di prove e riprove, continua a cimentarsi in curiose e interessanti combinazioni. 

"Ho notato che c'è una grande affinità tra l'orticola principale portainnesto e la pianta di melanzana o di pomodoro. Il vigore della prima favorisce non solo la produzione dell'innesto, ma anche la sua crescita. La pianta è presente anche nell'area mediterranea, probabilmente perché trasportata da uccelli migratori o da qualche emigrante che, trovandosi in Sud America, ne avrà scoperto le potenzialità di portainnesto che la caratterizzano, interessandosene".

Rispetto alle piante comuni, quelle innestate che resa hanno?
"E' sicuramente superiore. Ma l'attenzione va concentrata sui tempi di produzione che, con questo sistema, sono anticipati rispetto alle colture comuni. Infatti, in genere le normali colture di melanzane, pomodori, o peperoni (generalmente messe a dimora tra aprile e maggio), iniziano la produzione a luglio, mentre il Solanum è già produttivo tra maggio e giugno. Altro importante elemento a favore dell'innesto è la qualità della produzione che risulta essere superiore. Inoltre, una pianta di Solanum Torvum può portare l'innesto di una decina di melanzane contemporaneamente. In questo modo è possibile limitare fortemente il numero di piante coltivate nello stesso terreno, riducendo così anche il fabbisogno di acqua: anziché irrigare dieci piante, basta irrigarne una sola. 

Altro punto importante è la notevole capacità del Solanum Torvum di resistere all'attacco dei parassiti, fatto che permette di far crescere le piante in modo naturale. Infine, lo stesso innesto può dare frutti per più anni di seguito: essendo il Solanum Torvum una pianta perenne, che si rigenera per polloni, ha una florida propagazione spontanea e naturale che, come detto, consente di avere delle colture assolutamente biologiche. Pensiamo a cosa potrebbe significare la diffusione di questo innesto nelle aree disagiate. Potrebbe rivelarsi un'ottima soluzione per risolvere (sia pure in parte) il problema della fame che attanaglia le popolazioni del terzo mondo".

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