Spesso le corsie degli ospedali sono piene di persone che ac-cusano problemi respiratori a causa della consistente presenza nell'aria di polveri fini. I provvedimenti delle amministrazioni locali (divieti di circolazione, targhe alterne, ecc…) producono pochi risultati. Così tanta gente si ritrova ad avere gli stessi problemi di chi fuma. Un fumatore che vive in ambienti con forti livelli d'inquinamento è particolarmente esposto a problemi e patologie legati all'apparato respiratorio.
Abbiamo incontrato il dottor Giuseppe Peralta, specialista in malattie dell'apparato respiratorio, dirigente medico e responsabile del day hospital presso la prima U.O. dell'ospedale Cervello, che ci spiega a quali inconvenienti va incontro chi fuma."Abbiamo avuto riscontri precisi che una persona che vive in luoghi ad alto inquinamento (come i palermitani) è sottoposta a gravissimi problemi legati all'inquinamento atmosferico, come il tumore polmonare. Purtroppo, a Palermo nessuna amministrazione è riuscita a ridurlo drasticamente".
Quali soluzioni per il fumo?
"Innanzitutto bisogna pensare alla prevenzione e basilare, in tal senso, sarebbe la realizzazione di campagne scolastiche che partano dal quarto- quinto anno delle elementari (considerando la tendenza delle nuove generazioni che sperimentano la sigaretta non più negli anni del liceo, ma molto precocemente) perché si possa spiegare al bambino e poi all'adolescente quanto faccia male fumare. Inoltre, occorrerebbe un piano efficace da parte dei Comuni atto a ridurre il problema dell'inquinamento atmosferico nelle città. E' indispensabile che il fumatore non si senta lasciato solo, ma trovi gli strumenti e il supporto umano e specialistico nel tessuto sociale in cui vive.
Sarebbe utile istituire all'interno degli ospedali pubblici quei famosi ambulatori antifumo, estremamente operativi e validi al Nord (qui poco conosciuti) ed incrementare i centri antifumo che, attraverso visite mediche e colloqui psicologici, possano offrire ai fumatori i supporti necessari per smettere di fumare. Ricordo che un fumatore, per riuscire a smettere, ha bisogno di aiuto medico, della famiglia, della collettività e anche dello psicologo per riuscire anche a liberarsi di quella ritualità difficile da interrompere e che contribuisce a irrobustire la dipendenza dalla sigaretta (mi sveglio, prendo il caffè e poi fumo, smetto di mangiare, o sono nervoso e fumo, mi sto riposando, guardo la tv e fumo).
Che danni alla salute provoca il fumo?
"Sono enormi, soprattutto quelli a carico dell'apparato respiratorio, con seri rischi di contrarre gravi patologie, come il tumore polmonare e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (comunemente detta bronchite cronica), oltre che essere anche una delle cause di tumore alla vescica. Chi soffre di bronchite cronica, nel 95% dei casi, è un fumatore. Ritengo che si dovrebbe seriamente lavorare contro il tabagismo perché la bronchite cronica sta diventando una patologia in grande espansione tra gli uomini e, sempre più sovente,tra le donne, con conseguente incremento dei casi di tumore al seno".
Secondo la sua esperienza, quanta gente trattata con aerosol od ossigeno-terapia, ovvero in terapia antibiotica e cortisonica, ha visto scappare in bagno per andare a fumare e perché?
"Purtroppo tanta, a causa delle crisi d'astinenza tipiche di chi smette di fumare. Esistono nuovi farmaci - in commercio da pochi mesi - che aiutano a ridurre la crisi. Devono essere prescritti da un medico specialista o dal medico di famiglia perché molti di questi farmaci presentano non poche controindicazioni per i cardiopatici e per i soggetti con problemi psichiatrici".
Quali sono i sintomi caratteristici del fumatore?
"La tosse, specialmente quella mattutina al risveglio. E' il primo sintomo di bronchite cronica. L'affanno, anche quando si compiono atti che non dovrebbero comportare grande fatica e - vero campanello d'allarme - la tosse con espettorato, che va esaminato perché non presenti sangue: potrebbe essere il primo segno di un tumore polmonare allo stadio iniziale. Il fatto va immediatamente riferito al medico curante perché indirizzi agli accertamenti necessari per conoscere la causa del sintomo".
Quanto costa smettere di fumare?
"Se si tiene conto che il vizio del fumo comporta una spesa media giornaliera di 4 euro, che in dieci giorni diventano 40 e alla fine del mese 120 euro e se poi moltiplichiamo quest'importo per 12 mesi, abbiamo un'idea chiara di quanti soldi se ne vadano letteralmente in fumo, con l'aggravante sulla salute sulla qualità di vita, che ne escono sensibilmente compromesse. I danni da fumo purtroppo non si vedono a 30, 40 o 50 anni, perché la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva è nettamente invalidante negli anni, con sensibili ricadute nella vecchiaia. Un fumatore accanito da anziano avrà bisogno di ossigeno-terapia, avrà difficoltà a vestirsi, ad andare dal letto in bagno, avrà bisogno di una badante, sarà sempre meno autonomo e sempre più dipendente dagli altri".
Cosa deve fare chi vuole smettere di fumare?
"Innanzitutto, un colloquio col proprio medico di famiglia consentirà di fare il punto sulla situazione. Poi, sottoporsi alle visite specialistiche che evidenzieranno le condizioni delle regioni bronchiali interessate per impostare poi l'intervento e il trattamento da seguire. Il fumatore deve eseguire tre esami basilari: una radiografia al torace, una spirometria (la cosiddetta prova del soffio) e un'emogasanalisi (si tratta di un prelievo arterioso che rivela la concentrazione di ossigeno e anidride carbonica nel sangue). Lo pneumologo deve inviare poi il paziente ad uno psicologo per aiutarlo a smettere di fumare attraverso l'ausilio delle terapie (individuali o di gruppo) di cui si avvale come strumento di lavoro, a seconda delle caratteristiche del paziente. Infine, può rivelarsi vincente l'impiego di farmaci di recente produzione che inibiscono i recettori di nicotina, riducendo notevolmente la crisi d'astinenza causa dei fallimenti nei tentativi di smettere di fumare. In alcuni casi si è rivelata efficace anche l'agopuntura, ma è estremamente importante rivolgersi a veri specialisti del settore".
Quanto tempo occorre perché un fumatore si liberi dalle sostanze nocive del fumo?
"Per una persona che ha fumato cinque anni, ne occorreranno almeno dieci".
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