pagina 4 - MEDICINA | |||
Lenire il dolore è cosa divina | |||
di Gaetano Guccione - anestesista, agopuntore - e-mail | |||
“Divinum est sedare dolorem”. Quest’an-tica massima dimostra come, da sempre, l'uomo abbia considerato importante per la propria esistenza la liberazione dal dolore in tutte le sue manifestazioni e localizzazioni, tanto che l'Algo-logia, in tempi recenti, è diventata una specializzazione autonoma e multidisciplinare (anestesia, neurologia, ecc...). Registrando notevoli progressi in ambito farmacologico e di tecniche di approccio più o meno invasive, non va sottovalutata, tra le terapie antalgiche, l'importanza dell'agopuntura, branca dell’antica medicina tradizionale cinese, entrata da qualche anno tra le terapie somministrate in parecchie strutture sanitarie, anche pubbliche, che si occupano di terapia del dolore. La tecnica dell'agopuntura consiste nell' infissione di sottilissimi aghi metallici in punti della superficie corporea, scelti in base alla diagnosi posta per ogni singolo paziente, e successivamente manipolati. Una seduta dura, in media, circa 20-30 minuti. L'agopuntura deve essere praticata esclusivamente da un medico competente. Utilizzata in Cina da circa 4000 anni, è stata introdotta in Francia già negli anni Trenta e si è diffusa in Occidente tra gli anni Sessanta e Settanta, incontrando sempre diffidenza e, addirittura, ostracismo da parte della medicina ufficiale ed accademica in particolare, sempre restia ad accettare novità. Ciò nonostante, è andato sempre crescendo il numero di medici che hanno intrapreso lo studio dell'agopuntura, ma, fatto ancora più importante, è cresciuto in maniera esponenziale il numero di pazienti che hanno scelto di farsi curare con l'agopuntura. Si tratta di un segnale importante che indica come l'utente finale riconosca l'efficacia della terapia nel farlo stare bene (a dispetto della medicina ufficiale) e, nello specifico, nel guarire o migliorare il decorso di una malattia che si presenta con dolore. Già nel 1979 l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva pubblicato un elenco riportante 40 malattie curabili con agopuntura, anche se è stato fatto notare che l'OMS è un organismo più politico che scientifico. Invece, il parere di un organismo al di sopra delle parti come la Consensus conference statunitense si è rivelato importantissimo, accelerando la costituzione di filoni di ricerca, anche in Italia, atti a studiare l'eventuale efficacia dell'agopuntura in altre patologie, soprattutto indirizzate alla ricerca dei meccanismi di azione dell'agopuntura stessa. Successive sperimentazioni han-no evidenziato risultati positivi anche nel trattamento delle cefalee croniche, nell'enuresi notturna dei bambini, nel dolore lombare cronico, nel dolore lombare in gravidanza, nella fibromialgia, nel controllo del dolore in endoscopia gastrointestinale, nel controllo del dolore in procedure di procreazione assistita. Risultati che necessitano di ulteriori conferme nella cura di artrite reumatoide, asma, depressione, epilessia, riabilitazione nelle sequele di ictus, insonnia, paralisi facciale ecc... (parliamo di validazione scientifica "occidentale", in quanto il trattamento di queste patologie fa già parte del bagaglio di conoscenze del medico esperto in agopuntura. Ma come funziona l'agopuntura? Recentemente ha avuto un’eco mediatica un presunto effetto placebo dell'agopuntura nel trattamento della cefalea. Ciò prendeva spunto dall’errata interpretazione di una Cochrane Review (rassegna sistematica sempre aggiornata sulla letteratura riguardante farmaci o procedure cliniche) su studi controllati che si riferivano al trattamento di cefalee muscolo-tensive, infiggendo aghi in punti diversi da quelli previsti dal reale trattamento di agopuntura. Il trattamento che rispondeva ai requisiti previsti dall’agopuntura risultava leggermente più efficace del trattamento casuale, inducendo a intepretare in modo distorto gli effetti dell'agopuntura intravvedendone una sorta di effetto placebo. Un’interpre-tazione errata anche perché il placebo è materia inerte, mentre l'infissione di un ago sulla cute anche in un "non punto di agopuntura" è sempre una stimolazione che può attivare neuro-mediatori specifici sul controllo del dolore. L'agopuntura dovrebbe entrare a pieno titolo nel ventaglio di cure di un centro di terapia del dolore come tecnica a bassa invasività, priva di effetti collaterali, a fronte degli effetti collaterali, noti o imprevedibili, dei trattamenti medici convenzionali, con limitate controindicazioni, un favorevole rapporto costo-beneficio per l'utente e/o per il Sistema Sanitario Nazionale, di provata efficacia (anche storica), considerando che, a fronte di farmaci o trattamenti medici abbandonati nel corso degli anni come dimostrano tanti episodi della della medicina occidentale), è viva e vitale anche dopo quattromila anni. |
|||
|