pagina 2 - FATTI E PAROLE | |||
Quando le vittorie non bastano | |||
di Francesco Trupia - e-mail | |||
Una società vincente, la prima che ha portato uno scudetto in città, costretta a barcamenarsi tra mille problemi logistici ed economici. La Canoa Club Palermo, che ha fatto la storia della canoa polo conquistando il tricolore nel 2000 e giocando la Coppa dei Campioni l'anno successivo, si trova a dover pagare un prezzo altissimo per allenarsi e giocare i match di campionato. Il presidente Francesco Paolo Woodrow ed i suoi soci, nonché i giocatori (alcuni hanno anche disputato Mondiali e World Games), negli ultimi anni hanno uscito dalle proprie tasche duemila euro all'anno per pagare una concessione alla Capitaneria di porto sfruttando uno spazio nel porticciolo dell'Acquasanta. Una minima porzione di mare per poter svolgere gli allenamenti con qualsiasi condizione di tempo, in inverno ed in estate: pioggia, sole, vento forte, grandine. Nel porticciolo hanno costruito, anche, un "mini club". In pratica, un garage che fa da palestra con alcune docce annesse alla struttura. Senza dimenticare che la canoa stessa ed i materiali sono a spese degli atleti della squadra. A peggiorare ulteriormente le cose, il pagamento dell'affitto della vasca esterna della piscina Olimpica di viale del Fante per la due giorni necessaria a disputare il campionato di serie A in cui la Canoa Club Palermo, sotto il nome di Ghisamestieri, ha chiuso il 2008 in terza posizione. Una somma da pagare che si aggira tra i settecento e gli ottocento euro. Un'attività che sta ancora in piedi per la passione di tante persone coraggiose, con costi altissimi, che merita di essere trattata da… campioni. Come si sono dimostrati, sul campo di gara e fuori, tutti i componenti della Canoa Club Palermo. |
|||
|