anno 4
n. 2
19 gennaio 2009
sommario


PRIMA 
- Editoriale Per favore, sorprendeteci 
  (di Michele Guccione)
 
- Punti di vista
Un dado per amare 
  (di Diego Fabra)
 

pag. 2: LE NOSTRE INIZIATIVE
- Un’altra goccia nell’oceano dei bisogni sociali: 
presentato il microcredito per interventi di solidarietà
 
-Aiutiamo i poveri facendo acquisti

pag. 3: LA STORIA
- Il calcio come sinonimo d’integrazione e solidarietà: la storia di Davies Opoku (di di Gaetano Talluto ) 
- Inbox

pag. 4:  ATTUALITA'
-
“Sportello Amico” e mutui all’1,90% per dipendenti pubblici e medici
- Evelina Santangelo, lezioni di narrazione
- Ambulatorio di fisiologia della gravidanza all’Ingrassia

pag. 5: MEDICINA 

- Medicina omeopatica per curarsi in armonia 
con la natura
  (di Enza Bruno )

pag. 6: MEDICINA
-
Un'intolleranza controllabile: la celiachia (di Giusy Egiziana Munda)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- Lavoro e previdenza
L'evoluzione storica 
  del fenomeno associativo
(di Eugenio Scotto 
  Di Tella)

- Mangiarbene
La ricetta: ragù di soia veloce in padella (a cura dello Studio
  Nutrizione e Dietetica)
- recapiti utili
- Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno

punti di vista
Un dado per amare
di Michele Guccione

Come ormai sapete mi concedo spesso il lusso di affondare nel dolce mare della retorica, di assaporare il gusto antico dei sentimenti, di dipingere piccoli affreschi della vita che non conta… 

Periodo natalizio. Portici di piazzale Ungheria. Palermo centro. In mezzo al via vai degli acquisti e al piacevole rumore della città attiva e pulsante vengo attratto da un gruppetto di ragazzine di età pre-adolescenziale che invita i bambini che passano a fermarsi: il tempo di tirare un grosso dado di cartone. Davanti alcune ceste colme di doni. 

Spiegano, con fare attento e convinto, che ad ogni faccia del dado corrisponde una delle ceste, dove andare a pescare un regalino. Le facce del dado contengono alcune frasi che dovrebbero costituire sei regole dell'amore cristiano. Un gioco.

Un'opportunità, forse, per ridare senso a un Natale consumistico e per fare accomodare, nella culletta della mangiatoia, il piccolo Dio la cui nascita vorremmo festeggiare. 

Un bambino, intorno ai sei anni, di cui si intuisce un handicap psico-fisico, trova la cosa entusiasmante. Gli occhi attratti dal dado e dalle ceste coi regali. La mamma si affretta a dire che non possiede denaro da uno di quei gesti d'amore contenuti sulle facce del dado. 
Si intrecciano finalità, attori, storie. Non capisco più chi sia l'amato e chi riceva il dono. Sembrano tutti felici. Ridono. Il bimbo tira il dado, riceve il regalo, lo apre: un pupazzo morbido e spiritoso. E' felice. Salta in braccio a una delle ragazze e stampa un bacio. Va via. Si ricomincia. Un altro bimbo, un tiro di dado, un'altra storia che incrocia sotto i portici del centro la fresca voglia di amare di alcune fanciulle. 

Vado via con tanti pensieri. 
Un autobus pieno si ferma, si sgonfia del suo carico umano. Scendono uomini, donne e bambini. 

Un carico umano che ha una sola possibilità di uscire dall'anonimato: incontrare qualcuno che li ami per la gioia di far nascere un sentimento. Adesso sono certo: sotto i portici ho incontrato le persone importanti della nostra città.

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