anno 3 
n. 43 
1 dicembre 2008
sommario

PRIMA 
- Punti di vista Le nuove dipendenze (di Diego Fabra) 
-
Campagna per l'uso corretto degli antibiotici  

pag. 2: MEDICINA
- Dieta zona: cambiamo stile di vita 
e il nostro corpo ci ringrazierà
(di Enza Bruno) 

pag. 3: MEDICINA
- Manifestazioni cliniche dell'allergia agli acari (di Cladio Ragno) 
- Inbox

pag. 4:  ATTUALITA'
-
La lotta contro i tumori priorità della sanità (di Giusy Egiziana Munda) 
-
Recapiti utili

ag. 5: UN PO' DI RELAX 

- Cruciverba (a cura di Rita Patti) 
- Sudoku
- Scacchi
- Soluzioni dei giochi
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pag. 6: PROBLEMI SOCIALI
-
Crescono in Sicilia i casi di infezioni osteo-articolari
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- L'angolo dell'automobile
  Il caos delle garanzie
delle auto usate
(di Marcello Barbaro)
- Mangiarbene
Gli spinaci (a cura dello Studio Nutrizione e Dietetica)
-
Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno

pagina 6 - PROBLEMI SOCIALI
Crescono in Sicilia i casi di infezioni 
osteo-articolari
(Fonte: Anio)

Le infezioni osteo-articolari costituiscono oggi, una delle patologie più pericolose tra quelle che si possono contrarre, giacché lo stafilococco aureo che ne è la causa, è presente nell'ambiente, ma trova un campo d'infezione ideale negli ospedali. Le operazioni chirurgiche e il piede diabetico, rappresentano tutte delle condizioni favorevoli, perché il batterio penetri nelle ferite esposte e colpisca l'apparato scheletrico. Il problema principale è che, una volta infettato, il soggetto non sempre guarisce, ma la sua condizione spesso diviene permanente. Il soggetto si trasforma così in un paziente cronico la cui condizione degenera lentamente. Una terapia mirata a quel punto è insufficiente, perciò il malato richiede una terapia multidisciplinare, assai complessa da realizzarsi.

Eppure, le infezioni allungano la degenza negli ospedali e non di poco, tant'è che il confronto tra il peso medio e la degenza media di un campione di oltre quattromila casi esaminati su poco più di sei milioni di ricoveri si Sicilia, è rispettivamente di 1.55 e 10.33. Ciò significa che in realtà sono pesanti in termini relativi se confrontati col peso medio e con la degenza media di tutti i ricoveri, i cui valori sono rispettivamente di 1.05 e 4.67 ovvero il 117 per cento. Inoltre, il paziente infetto costituisce, suo malgrado, un nuovo veicolo d'infezione intra-ospedaliera, in grado di contaminare altri malati con ferite esposte.

L'Associazione nazionale infezioni osteoarticolari (Anio) combatte da un decennio il diffondersi di questa patologia e per i diritti dei malati, questi vengono sostenuti attraverso un numero verde 800-688 400 (www.anio.it), cui risponde un centro d'ascolto nazionale ubicato presso il Cto di Villa Sofia a Palermo. Per venire incontro alle spese del paziente l'Anio, fornisce il servizio di visite in regione, spostando i medici dei centri altamente specializzati del Nord. Con l'Anio collaborano tutte le strutture altamente specializzate sulla patologia, e da anni si cerca di costruire una rete per lo scambio di informazioni e competenze per evitare che il malato prima di essere adeguatamente trattato sia già recuperabile. La Sicilia ha il maggior numero di ambulatori decentrati a Palermo, Trapani, Catania e Messina.

Per avere un quadro della situazione, basta osservare questi ulteriori dati: i casi gestiti in Sicilia di infezioni ossee sono mille ogni anno, mentre ci sono più di millesettecento casi trattati oltre lo Stretto ogni anno.
La situazione è preoccupante, il numero dei malati da anni ha un trend esponenziale e nulla si sta facendo per bloccare l'emorragia. In Italia i centri che si occupano di trattare tale patologia sono cinque e tutti posti al Nord del Paese; i posti letto dedicati non sono a sufficienza per servire il fabbisogno e il risultato è il complicare in maniera irreversibile la situazione clinica del paziente. È necessario che si applichino le sinergie per abbattere la spesa sanitaria e ridurre i disagi al malato.

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