|
pagina 4 - ATTUALITA’ | |||
La lotta contro i tumori priorità della sanità | ||||
di Giusy Egiziana Munda | ||||
Si è svolta a Roma la cerimonia per la Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, nel corso della quale sono stati consegnati diversi attestati a ricercatori, scienziati e medici che si sono distinti per la loro attività indirizzata alla lotta per sconfiggere il terribile male. La ricerca scientifica ed i progressi della prevenzione primaria, secondaria, delle cure, hanno sensibilmente ridotto la mortalità ed aumentato la sopravvivenza e le qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Possono infatti ritenersi guariti più di un quarto degli uomini e il 40 per cento delle donne affetti da patologie tumorali. Gli screening, soprattutto in ambito femminile, hanno giocato un ruolo determinante e con essi il miglioramento degli stili di vita, del regime alimentare, la cultura della prevenzione che, anche grazie all'azione dei mezzi di comunicazione, sta entrando nei nostri modelli comportamentali. Le patologie tumorali hanno un forte impatto sull'organizzazione e sui servizi offerti dal Sistema sanitario nazionale. L'Italia, è segnata da profonde differenze nei livelli di assistenza tra Nord e Sud. Ancora troppi infatti sono i viaggi della speranza all'interno del territorio nazionale. Sarà necessario aumentare l'impegno per il superamento di questi divari per assicurare anche al mezzogiorno standard socio-sanitari in linea con le buone pratiche delle aree più efficienti. Una possibile soluzione potrebbe essere costituita dalla riconversione degli ospedali generalisti marginali diffondendo i servizi territoriali di prevenzione, diagnosi, assistenza primaria, riabilitazione (che consentono la partecipazione della famiglia, del volontariato e dello stesso paziente) e concentrando in pochi siti ospedalieri le tecnologie e le competenze per una risposta altamente qualificata ai bisogni acuti. Oggi di tumore si vive a lungo e il concetto di malattia oncologica come sinonimo di morte è stato superato. Ma proprio per questo ci si deve affinché alle persone che hanno vissuto l'esperienza del tumore venga data la possibilità di recupero o di mantenimento della massima autonomia fisica e relazionale per assicurare loro la migliore qualità di vita possibile. I tumori colpiscono significativamente l'età adulta nella quale la persona deve assicurare il sostentamento proprio e del nucleo familiare conciliando le esigenze lavorative con la necessità di controlli o di trattamenti terapeutici. E' necessario ridisegnare politiche sociali e del lavoro adeguate ad assicurare effettive condizioni di tutela per i lavoratori affetti da patologie oncologiche. La malattia acuta non deve condurre alla solitudine e all'allontanamento della persona dal contesto delle sue relazioni. Accanto alla risposta di strutture ospedaliere di eccellenza rimane fondamentale la capacità solidale dell'intera comunità di appartenenza. Per garantire quindi la continuità di cura, specie nelle fasi avanzate e terminali di malattia, è necessario un coordinamento nel passaggio dall'ospedale ai servizi territoriali, per cui è necessario implementare nel territorio l'assistenza domiciliare in collaborazione con le famiglie ed il volontariato. Assume in questo contesto particolare importanza l'organizzazione su tutto il territorio nazionale di una rete di cure domiciliari e palliative supportate da strutture territoriali quali gli "hospice", ancora poco presenti in Italia ma per i quali vi sono adeguati piani di finanziamento. |
||||
|