anno 3 
n. 43 
1 dicembre 2008
sommario

PRIMA 
- Punti di vista Le nuove dipendenze (di Diego Fabra) 
-
Campagna per l'uso corretto degli antibiotici  

pag. 2: MEDICINA
- Dieta zona: cambiamo stile di vita 
e il nostro corpo ci ringrazierà
(di Enza Bruno) 

pag. 3: MEDICINA
- Manifestazioni cliniche dell'allergia agli acari (di Cladio Ragno) 
- Inbox

pag. 4:  ATTUALITA'
-
La lotta contro i tumori priorità della sanità (di Giusy Egiziana Munda) 
-
Recapiti utili

ag. 5: UN PO' DI RELAX 

- Cruciverba (a cura di Rita Patti) 
- Sudoku
- Scacchi
- Soluzioni dei giochi
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pag. 6: PROBLEMI SOCIALI
-
Crescono in Sicilia i casi di infezioni osteo-articolari
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- L'angolo dell'automobile
  Il caos delle garanzie
delle auto usate
(di Marcello Barbaro)
- Mangiarbene
Gli spinaci (a cura dello Studio Nutrizione e Dietetica)
-
Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno

pagina 4 - ATTUALITA’
La lotta contro i tumori priorità della sanità
di Giusy Egiziana Munda

Si è svolta a Roma la cerimonia per la Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, nel corso della quale sono stati consegnati diversi attestati a ricercatori, scienziati e medici che si sono distinti per la loro attività indirizzata alla lotta per sconfiggere il terribile male.
Nel corso dell'incontro è stato sottolineato come la lotta al cancro sia un impegno prioritario per la sanità in quanto rappresenta la seconda causa di morte. Alcuni dati forniscono un quadro sintetico del fenomeno: trecentomila sono i nuovi casi di cancro diagnosticati ogni anno; centocinquantamila sono i decessi che rappresentano circa il 30 per cento delle cause di morte della popolazione; quasi un milione l'anno i ricoveri riconducibili a patologie oncologiche. L'incremento esponenziale della popolazione anziana nei prossimi decenni potrebbe addirittura raddoppiare il numero dei casi con le immaginabili conseguenze economiche ed assistenziali. 

La ricerca scientifica ed i progressi della prevenzione primaria, secondaria, delle cure, hanno sensibilmente ridotto la mortalità ed aumentato la sopravvivenza e le qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Possono infatti ritenersi guariti più di un quarto degli uomini e il 40 per cento delle donne affetti da patologie tumorali. Gli screening, soprattutto in ambito femminile, hanno giocato un ruolo determinante e con essi il miglioramento degli stili di vita, del regime alimentare, la cultura della prevenzione che, anche grazie all'azione dei mezzi di comunicazione, sta entrando nei nostri modelli comportamentali. 

Le patologie tumorali hanno un forte impatto sull'organizzazione e sui servizi offerti dal Sistema sanitario nazionale. L'Italia, è segnata da profonde differenze nei livelli di assistenza tra Nord e Sud. Ancora troppi infatti sono i viaggi della speranza all'interno del territorio nazionale. Sarà necessario aumentare l'impegno per il superamento di questi divari per assicurare anche al mezzogiorno standard socio-sanitari in linea con le buone pratiche delle aree più efficienti. 

Una possibile soluzione potrebbe essere costituita dalla riconversione degli ospedali generalisti marginali diffondendo i servizi territoriali di prevenzione, diagnosi, assistenza primaria, riabilitazione (che consentono la partecipazione della famiglia, del volontariato e dello stesso paziente) e concentrando in pochi siti ospedalieri le tecnologie e le competenze per una risposta altamente qualificata ai bisogni acuti.

Oggi di tumore si vive a lungo e il concetto di malattia oncologica come sinonimo di morte è stato superato. Ma proprio per questo ci si deve affinché alle persone che hanno vissuto l'esperienza del tumore venga data la possibilità di recupero o di mantenimento della massima autonomia fisica e relazionale per assicurare loro la migliore qualità di vita possibile.

I tumori colpiscono significativamente l'età adulta nella quale la persona deve assicurare il sostentamento proprio e del nucleo familiare conciliando le esigenze lavorative con la necessità di controlli o di trattamenti terapeutici.

E' necessario ridisegnare politiche sociali e del lavoro adeguate ad assicurare effettive condizioni di tutela per i lavoratori affetti da patologie oncologiche. La malattia acuta non deve condurre alla solitudine e all'allontanamento della persona dal contesto delle sue relazioni. Accanto alla risposta di strutture ospedaliere di eccellenza rimane fondamentale la capacità solidale dell'intera comunità di appartenenza. Per garantire quindi la continuità di cura, specie nelle fasi avanzate e terminali di malattia, è necessario un coordinamento nel passaggio dall'ospedale ai servizi territoriali, per cui è necessario implementare nel territorio l'assistenza domiciliare in collaborazione con le famiglie ed il volontariato. Assume in questo contesto particolare importanza l'organizzazione su tutto il territorio nazionale di una rete di cure domiciliari e palliative supportate da strutture territoriali quali gli "hospice", ancora poco presenti in Italia ma per i quali vi sono adeguati piani di finanziamento. 
Le più recenti ricerche permettono oggi la definizione sempre più sofisticata del tipo di tumore, cui corrispondono farmaci appropriati con trattamenti meno invasivi e sempre più mirati sul singolo malato. La ricerca non è però solo la conoscenza di tutto ciò che concorre al prodursi della patologia e lo sviluppo di nuovi farmaci. Essa deve essere finalizzata anche alla prevenzione e a sviluppare indicatori di qualità della vita. I bisogni del malato oncologico infatti non si esauriscono nel disporre della migliore terapia che offre la scienza; è indispensabile altresì agire nell'ottimizzare ogni fase della malattia, fino al ritorno alla vita sociale e al lavoro. Uno sforzo significativo della ricerca va indirizzato alla riabilitazione del paziente.

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