anno 3 
n. 43 
1 dicembre 2008
sommario

PRIMA 
- Punti di vista Le nuove dipendenze (di Diego Fabra) 
-
Campagna per l'uso corretto degli antibiotici  

pag. 2: MEDICINA
- Dieta zona: cambiamo stile di vita 
e il nostro corpo ci ringrazierà
(di Enza Bruno) 

pag. 3: MEDICINA
- Manifestazioni cliniche dell'allergia agli acari (di Cladio Ragno) 
- Inbox

pag. 4:  ATTUALITA'
-
La lotta contro i tumori priorità della sanità (di Giusy Egiziana Munda) 
-
Recapiti utili

ag. 5: UN PO' DI RELAX 

- Cruciverba (a cura di Rita Patti) 
- Sudoku
- Scacchi
- Soluzioni dei giochi
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pag. 6: PROBLEMI SOCIALI
-
Crescono in Sicilia i casi di infezioni osteo-articolari
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
- L'angolo dell'automobile
  Il caos delle garanzie
delle auto usate
(di Marcello Barbaro)
- Mangiarbene
Gli spinaci (a cura dello Studio Nutrizione e Dietetica)
-
Annunci immobiliari

pag. 8: CERCHI UNA FARMACIA?
- Farmacie di turno

pagina 2 - MEDICINA
Dieta zona: cambiamo stile di vita 
e il nostro corpo ci ringrazierà
di Enza Bruno - con la collaborazione del Dott. Giovanni Alberti vice presidente nazionale dell'Aidme

Lo sviluppo dell'antibioticoresistenza in Italia e in tutti i Paesi europei, legato all'incremento ee persone obese muoiono circa 9 anni prima rispetto ai normopeso e addirittura 13 anni prima se il loro BMI supera 45. Possiamo pensare all'obesità come a un tumore adiposo, essa infatti ha similarità con il cancro avendo parecchi punti in comune come l'infiammazione, l'infiltrazione di macrofagi, la crescita incontrollata, le eventuali metastasi e può essere rimossa chirurgicamente. Vi sono inoltre vari stadi del tumore adiposo e, così come per il cancro, vari tipi di approccio clinico. 

Da queste premesse possiamo quindi dichiarare che l'obesità non è mai un problema solo estetico, ma fondamentalmente una malattia seria da curare, facendo una diagnosi accurata, che serva prima di tutto a sgomberare il campo da altre patologie silenti. La zona è uno stile di vita fondato sull'alimentazione, su tecniche di rilassamento, sull'esercizio fisico moderato, finalizzato alla migliore modulazione degli ormoni, soprattutto dell'insulina. Gli ormoni sono dei messaggeri biochimici chiamati all'attività, una specie di Internet biologico. Non tutti gli ormoni, però, cambiano allo stesso modo con l'età, quindi dobbiamo monitorarli nel corso degli anni e aiutare la loro efficienza con la giusta alimentazione. Nella "dieta zona" il cibo è considerato come il mezzo per il controllo del rilascio degli ormoni, anziché una semplice fonte di calorie, quindi, assumendo i macronutrimenti (proteine, grassi e carboidrati) in proporzioni appropriate, è possibile determinare le risposte ormonali, raggiungere l'equilibrio ottimale, controllare tutte le funzioni vitali del nostro corpo.
Il cibo può essere la più potente medicina a nostra disposizione, ma, in seguito ad un'alimentazione scorretta, può anche risultare veramente deleterio. 

Per costruire la propria dieta zona si comincia con il quantificare il fabbisogno giornaliero di proteine che, essendo determinato dal peso corporeo, dalle percentuali di massa magra e massa grassa e dal livello di attività fisica praticata, è diverso da persona a persona. 

I carboidrati sono indispensabili perchè l'organismo deve produrre energia ed il cervello ha un costante bisogno di glucosio, ma l'organismo può immagazzinare i carboidrati solo nel fegato o nei muscoli, sotto forma di glicogeno; ma, mentre quello muscolare non può essere usato per ottenere glucosio adoperabile dal cervello, quello trattenuto nel fegato sì. È, però, opportuno non assumere troppi carboidrati, in quanto le scorte immagazzinabili nel fegato e nei muscoli sono molto limitate e l'eventuale eccedenza non potrebbe che essere tramutata in grasso che andrebbe ad incrementare le riserve adipose. Inoltre un eccesso di carboidrati provocherebbe alti livelli di insulina nel sangue con conseguente negativo squilibrio nei confronti del glucagone (ormone antagonista all'insulina che facilita l'uso delle riserve di grasso come fonte energetica). I livelli elevati di insulina ordinano al corpo di immagazzinare grasso ed impediscono l'utilizzo di quello già accumulato. Troppi carboidrati si traducono, quindi, in troppa insulina, che provoca ulteriori depositi di grasso e non ne permette l'eliminazione. 

I grassi (quelli monoinsaturi contenuti nell'olio d'oliva e nella frutta secca e quelli polinsaturi come gli omega3 del pesce) devono far parte della dieta, in quanto svolgono parecchie funzioni essenziali: infatti, rallentano l'immissione in circolo dei carboidrati, frenando di conseguenza la risposta insulinica, e provocano, inoltre, la secrezione nel-lo stomaco dell'ormone che segnala al cervello la sensazione di sazietà. 

La cosiddetta "dieta zona" ci insegna, quindi, ad usare la nostra alimentazione quasi come se fosse un farmaco, riducendo il più possibile i livelli di insulina nel nostro sangue e l'apporto di carboidrati con una proporzione di 40 per cento di carboidrati, 30 per cento di proteine e 30 per cento di grassi. Se vogliamo facilitarci il calcolo delle quantità possiamo usare il palmo della nostra mano, sia come estensione sia come spessore, per le proteiine, ed il pugno per i carboidrati. Nutrirsi con la dieta zona, ovvero dare al nostro organismo l'alimentazione più idonea ai tempi moderni, dove c'è molta sedentarietà, vuol dire ridurre l'apporto calorico che - come ci dicono le più moderne ricerche scientifiche - è il sistema più naturale per allungare la vita tenendola in buona salute fisica e psichica.
E non è poco.

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