anno 4
n. 46
14 dicembre 2009
sommario



PRIMA
- PUNTI DI VISTA
Quando il mostro si sgonfia (di Diego Fabra)

pag. 2: INIZIATIVE
-
L’evento di Natale (di Franca Barra)

pag. 3: INIZIATIVE
-
Talassemia, una buona azione per un Natale davvero speciale (Fonte: Ufficio stampa dell’Associazione Piera Cutino Onlus)
- Al Centro Don Orione la manifestazione "Santo Natale"

pag. 4:  SPECIALE
-
Professione distributore di farmaci  (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 5: SPECIALE
- Il lungo viaggio delle medicine verso la farmacia  (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 6: AMBIENTE
-
Trent'anni di Area marina protetta ad Ustica(di Aldo Messina)
- Consigliati

pag. 7: SERVIZI
-
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- Annunci immobiliari

pagina 6 - AMBIENTE
Trent'anni di Area marina protetta ad Ustica
di Aldo Messina - Sindaco di Ustica - aldo_odecon@libero.it
E' ampiamente dimostrato che solo in questa maniera, cioè coinvolgendo le popolazioni locali, che, di fatto, sarebbero integrati in un progetto di sviluppo non solo naturalistico ma anche economico, è possibile accrescere il valore ambientale di un determinato sito, la sua conservazione e dunque in ultima analisi anche l'economia del territorio, producendo benessere e ricchezza per le comunità autoctone. E', dunque, questa l'unica strategia che dobbiamo incentivare, ovvero quella di coniugare gli aspetti socio-economici con quelli ambientali, in una sorta di "ecologia economica" o di "socio-ecologia" che prevede, appunto, l'istituzione di aree a vocazione protezionistica in stretta congiunzione ad aree a vocazione turistica, abitativa e industriale. Nel frattempo, ed è già storia recente, il Consiglio comunale di Ustica boccia qualsiasi ipotesi di affidamento in consorzio con la Provincia di Palermo. 

Resta il problema del degrado delle strutture realizzate con fondi pubblici. Chi potrebbe essere chiamato a rimborsare i danni per il mancato funzionamento dell'acquario che è stato finanziato con fondi ministeriali? La Capitaneria di Porto di Palermo ha un decreto che l'autorizza a proseguire nel proprio compito? Con quale personale, addirittura identificato da un decreto ministeriale quando l'AMP è stata affidata al Comune, la Capitaneria espleta il suo servizio? Come può la Capitaneria di Porto mettere in bilancio eventuali introiti da progetti europei? Con quale progettualità a lungo termine s'intende portare avanti l'AMP? Come s'intende valorizzare, come previsto per legge, il ruolo dei pescatori locali? Come si vuole evidenziare, come previsto per legge, il ruolo della Regione?

Credo che gli strascichi giudiziari, senza un rapido intervento ministeriale, siano solo iniziati (il Comune ha già presentato al competente TAR Lazio un primo ricorso). 
Occorre ridare un ruolo ai cittadini delle isole che ne valorizzi l'identità, modificando la legge istitutiva delle riserve orientate terrestri nelle isole minori e, pertanto, anche per le AMP. Che senso ha affidare le riserve terrestri delle isole ai Comuni isolani perché non ha senso "portare", con conseguenti costi, un altro Ente locale (Provincia) in un'isola. 

E' per questo che, orgogliosi della loro identità che è anche l'Area marina protetta, tutti i cittadini di Ustica hanno firmato una petizione, che è stata consegnata all'attuale Ministro all'Ambiente, con la quale chiedono non il ritorno gestionale al Comune, ma che venga attuato il decreto ministeriale 10 ottobre 2005 che affida la gestione dell'AMP al Comune di Ustica.

Ogni cittadino di Ustica ha dimostrato nei fatti e superando le difficoltà di credere nella scelta ambientalista e di ritenerla, ormai, parte integrante della propria identità, ma tutti i governi (non ho mai citato volutamente i nomi dei ministri protagonisti, poiché lo stato confusionale, è evidente, ha colpito tutti indistintamente) sinora hanno solo cercato di mortificarli. E viene da chiedersi, ma il Ministero dell'ambiente crede nella scelta ambientalista? 

4 - fine

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