anno 4
n. 33
14 settembre 2009
sommario


PRIMA 
- EDITORIALE
Tanti ci parlano, ma non sappiamo più ascoltare (di Michele Guccione)

pag. 2: ATTUALITA'
- A rischio la rete siciliana di prevenzione dell'influenza: i pediatri proclamano lo stato di agitazione (Fonte: Segreteria regionale della FIMP)
- Russo: "Daremo le giuste risposte" (Fonte: Ufficio stampa Assessorato regionale alla Sanità)

pag. 3: MEDICINA 
- “Calendario” della salute: come affrontare la stagione fredda nel modo più sano. La prevenzione può aiutarci (di Diego Fabra) 
- Inaugurato a Palermo in via La Loggia l'hospice per malati terminali  (Fonte: Ufficio stampa dell'Ausl 6) 

pag. 4:  SPECIALE SORDITA’
-
Crescono sensibilmente i problemi d'udito tra i giovani (di Giusy Egiziana Munda)

pag. 5:  SPECIALE SORDITA’
- La sordità nel bambino: conseguenze psicologiche e interventi terapeutici  (di Angela Ganci)

pag. 6: MEDICINA
- Congresso dell’ANIO sulle infezioni osteoarticolari (Fonte: Ufficio stampa dell'ANIO)
- Consigliati

pag. 7: INIZIATIVE
- Gli assegni protestati illegittimamente vanno cancellati (Fonte: Sportello Tutela Credito)
- A Palermo un corso sull'alimentazione dello sportivo 
- Cerchi una farmacia?

pagina 1 - EDITORIALE
Tanti ci parlano, 
ma non sappiamo più ascoltare
di Michele Guccione - e-mail

Non sempre un orecchio che sente sa anche "ascoltare". Nella società dell'incomunicabilità sono sempre meno le persone disposte ad ascoltare gli altri. Ho ricevuto in redazione la telefonata di un'anziana: "Voglio dare una mia opinione". Invano cerco di spiegarle che un quotidiano di cronaca ha poco spazio per le opinioni. Lei insiste nel volermela esporre, e la ascolto. 

Dopo 36 anni trascorsi a lavorare presso la Telecom, andata in pensione con poco, si sente comunque soddisfatta di quello che ha fatto e delle sue scelte, ma è molto amareggiata nel vedere tanti giovani che non hanno valori, non hanno voglia di lavorare né credono in quello che fanno. Non hanno stimoli, sono spenti, privi della voglia di vivere. Mi chiede se condivido il suo pensiero e mi prega di riferirlo ai miei colleghi, anche se non potrò pubblicarlo. E mi saluta, soddisfatta di avere trovato una persona disposta ad ascoltarla, a ricevere il suo messaggio contenuto in una bottiglia lanciata in mare. Io non solo ne condivido ansia e amarezza, ma lo pubblico perchè vorrei che il messaggio arrivi a destinazione. 

Il problema è solo dei giovani? No. Quante volte al supermercato o per strada siamo stati fermati da anziani o adulti che, con la scusa di chiederci un'informazione, cercano di parlarci, di esprimere un pensiero che li turba? Noi restiamo stupiti o indifferenti e passiamo oltre. Non ascoltiamo. Né pensiamo che quella persona è sola, o pur vivendo in famiglia non trova nessuno disposto ad ascoltare, comprendere, condividere, aiutare.

Sono simili alla condizione dei sordi totali, quelli che non odono neppure con l'apparecchio acustico: seduti con i familiari, non possono partecipare al loro dialogo pur vedendo le loro espressioni. Un dramma che porta gradualmente all'isolamento, allo spegnimento dello spirito, alla morte.

Ogni volta che non siamo disponibili ad ascoltare qualcuno che ci parla, lo uccidiamo. Proviamo a fare uno sforzo, a dotare il nostro cuore di un apparecchio acustico.

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