pagina 5 - PROBLEMI SOCIALI | |||
CEPPAM, un progetto per la prevenzione dei fenomeni di abuso e maltrattamento a danno dei minori |
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di Mariella Falzone - e-mail | |||
Nel nostro progredito mondo occidentale la sensibilità alla condizione dell'infanzia vittima di violenza e abuso, ha iniziato a svilupparsi da poco più di trent'anni, da quando nel 1962 Kempe, pediatra statunitense precursore del movimento di tutela dei minori, ha identificato la celebre Battered Child Syndrome. Nel 1976 anche l'Europa si accorge del problema, con il primo congresso internazionale tenutosi a Ginevra presso l'O.M.S; l'Italia, sul finire degli anni Settanta, ha iniziato a sviluppare un'attenzione al fenomeno, tuttavia, a distanza di diversi decenni, la consapevolezza della comunità circa le implicanze psicologiche e la complessità del fenomeno è, a tutt'oggi, piuttosto limitata. Persiste, infatti, una declinazione del ruolo genitoriale attraverso una massima attenzione ai bisogni materiali dei figli e un'incapacità a percepirne i bisogni di definizione di sé, di rassicurazione e di autonomia, relativamente alle scelte concrete e alla dimensione emotiva e affettiva. Questa incapacità all'inizio della vita del bambino, ma anche in altri stadi evolutivi, produce una distorsione della relazione, un danno fisico, psichico, intellettivo e sociale. A tal proposito, i cittadini, le associazioni, le istituzioni hanno, a seconda dei diversi contesti e ruoli, il dovere civile ed etico di far fronte al problema nelle diverse situazioni. Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i diritti e le pari opportunità, ha previsto un modello d'intervento articolato a diversi livelli operativi: - trasmissione di competenze per affrontare le situazioni che producono maltrattamento e abuso ad allievi, genitori e operatori scolastici di scuole d'infanzia, scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, ricadenti in ben dieci distretti socio-sanitari. Il percorso del progetto si articola attraverso le seguenti azioni: costituzione di un osservatorio per la raccolta ed elaborazione di dati sull'infanzia e l'adolescenza; l'avvio di un corso di formazione sulle tematiche dell'abuso e del maltrattamento; la costituzione di gruppi di riflessione sui diritti dell'infanzia e della adolescenza; la costituzione di successivi gruppi di riflessione sui comportamenti di prevaricazione. Roberto Rizzo, psicologo psicoterapeuta, responsabile delle attività sociali della società cooperativa Eureka, da noi intervistato, ha dichiarato: "La maggior parte delle azioni suddette sono state poste in essere con successo, e proseguiranno sino alla conclusione del progetto, prevista per il settembre prossimo". |
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